Nascere, crescere, trasformarsi e, a volte, anche morire. La dura legge della vita pare l’esatta descrizione di quanto accaduto, questa settimana, al mondo dell’e-commerce. In India, Mukesh Ambani, noto come “l’uomo più ricco d’Asia”, vuole diventare il Jeff Bezos o il Jack Ma indiano e, dopo aver conquistato il mercato della telefonia, ha in progetto la creazione di un portale di shopping online adottando nuove tecnologie come la realtà aumentata per creare una “esperienza di shopping immersiva“. Ma la notizia della settimana è senza dubbio quella relativa alla crescita/trasformazione di Vente Privee che entro la primavera 2020 eliminerà il marchio Privalia, diventando Veepee, marchio sotto al quale confluiranno le sei società acquisite, tra cui la stessa Privalia, attraverso un processo di aggregazione guidato da un team con 250 professionisti. Vente Privee investirà 100 milioni di euro per sviluppare l’innovazione interna. Il gruppo francese, che ottiene il 60% del suo fatturato dalla moda, ha spiegato che “Veepee è un nome più internazionale e che l’integrazione aiuterà le persone che viaggiano da un paese all’altro a comprare sulla stessa piattaforma senza cambiare marchio”. Centrale il ruolo dell’Italia “che oggi è diventata centrale sia come utenti sia perché tanti brand prestigiosi di fashion e di design sono made in Italy” ha spiegato Jacques-Antoine Granjon, presidente, direttore generale e fondatore di Veepee al quotidiano La Stampa. Anche Showroomprivé, portale francese, si trasforma per svilupparsi ma chiude in Regno Unito, Germania e Polonia. La piattaforma specializzata nelle fashion flash sales punta a raggiungere il miliardo di euro di fatturato nel 2020 (da 655 milioni del 2017) attraverso un piano che prevede il miglioramento della redditività (il 2017 è stato chiuso con una perdita di 5,2 milioni di euro) da perseguire con il taglio degli investimenti in Germania, Inghilterra e Polonia, dove il business non ha raggiunto dimensioni soddisfacenti. Tradotto:, i costi sono maggiori dei ricavi. Nel piano anche l’aumento di capitale da 39,5 milioni di euro. Non tutto l’online, però, è rose e fiori. Il rivenditore britannico di calzature online Miss Shoes è entrato in amministrazione controllata. Aveva iniziato come negozio Ebay nel 2007, vendendo calzature da uomo, donna e bambino. Poi si era trasformata in FYFO (Fuel Your Fashion Online) con 20 dipendenti. (mv)
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