Un altro studio giunge a confermare che l’economia cinese – pur in costante crescita – accusa comunque un flessione; quest’ultimo, a cura del Boston Consulting Group, fornisce interessanti annotazioni sui consumatori delle città minori, considerate prossimo obiettivo della spesa del lusso. Tra i mille intervistati in dodici città, il 27% dei consumatori cinesi ha dichiarato di voler spendere più quest’anno in prodotti come gioielli, borse, auto e abitazioni; la percentuale era il 38% nel 2012. L’anno scorso era la metà degli intervistati ad avere fiducia nell’aumento del prodotto interno lordo cinese, percentuale che si abbassa ora al 38%. I cinesi mostrano anche maggiore propensione al risparmio: il 38% degli introiti domestici è finito in banca nel 2012, a fronte del 23% di dieci anni or sono. Se il 39% ha come obiettivo l’acquisto di un appartamento, per evitare spese superflue, il 10% dei cittadini dei piccoli centri è propenso a spendere meno quest’anno, contro il 6% delle megalopoli. Bcg ricorda “che nelle piccole città esiste una propensione alla spesa ancora tradizionale, così come i risparmi sono destinati alla cura degli anziani della famiglia. Inoltre, il rallentamento economico ha un peso maggiore in periferia, sede di molte piccole attività manifatturiere”, tagliate subito con l’abbassamento degli ordinativi. Un buon dato: l’80% degli intervistati ha dichiarato che “comprerà meno, ma prodotti di qualità superiore”.
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