Il meglio (e si fa per dire) lo esprime quell’inserzionista di Amazon che titola il suo annuncio “Giacca Biker in Pelle” e poi, nella scheda tecnica del prodotto, dichiara che il materiale è “PU Leather”. Ma il vizietto, anche se non praticato in maniera così sfacciata, è ben diffuso. Ancora sul portale italiano del market place fondato da Jeff Bezos si trovano offerte di borse da donna in fantomatico “PU pelle”. Un’occhiata agli sconti speciali proposti da Zalando ci dà la misura del fenomeno. L’e-commerce tedesco impone un format per la redazione delle inserzioni che non permette bluff tra titoli e schede tecniche. Ma anche qui, nelle descrizioni delle calzature, spiccano diciture tendenziose. Qualche esempio? Ecco i sandali con tacco con rivestimento in “finta pelle / tessuto” e soletta in “similpelle”, oppure gli stivaletti stringati con tomaia in “finta pelle di alta qualità”, così come sono dichiarati di “finta pelle di alta qualità” gli stivaletti da biker per signora. Oggi parte il Black Friday, grande festa dello shopping a prezzi da affari. Ma anche un’occasione per succose fregature. Le associazioni dei consumatori, di solito, puntano il dito contro i falsi saldi, cioè contro quegli esercenti che manipolano i cartellini per far credere di star esercitando sconti più significativi del reale. Ma attenzione alle diciture. Sappiamo bene quanto produttori e retailer, in maniera malevola e fraudolenta, usino a volte termini scorretti (che abbinano la parola pelle a materiali che non provengono dalla lavorazione di spoglie animali) e criptici (quanti sapranno che “PU Leather” vuole in realtà dire tessuto di poliuretano?), per vampirizzare il prestigio della pelle. Per acquisire una nobiltà che non hanno. Oltre che un colpo basso ai concorrenti, è una truffa bella e buona ai clienti. Noi ve lo stiamo dicendo, e ve lo diciamo da sempre: evviva gli sconti, ma occhio alle fregature.
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