Conbipel chiude 50 store in tutta Italia, in linea con il piano di riduzione della struttura da attuare tra la fine del 2024 e il 2025. Lo stato di crisi della catena retail, però, fa temere esiti peggiori. L’incontro tra l’azienda, i sindacati e il commissario straordinario Luca Jeantet, avvenuto lo scorso 28 ottobre alla sede del Ministero per le Imprese e il Made in Italy, non ha soddisfatto le organizzazioni sindacali. Secondo le quali sarebbero a rischio i posti di lavoro di tutti 1.300 dipendenti.
Conbipel chiude 50 store
Nel luglio 2022 BTX Italian Retail and Brands ha rilevato il ramo operativo e il marchio Conbipel dall’amministrazione straordinaria per rilanciarlo. Forte dell’esperienza nel settore del socio di riferimento, Eapparels, e del supporto di Invitalia. Nel commentare l’ultimo confronto tra le parti coinvolte, le organizzazioni sindacali con La Voce di Asti hanno usato parole di fuoco. “L’unica preoccupazione del management è vendere al miglior offerente, senza alcuna considerazione per il mantenimento dei livelli occupazionali”.
I timori per i dipendenti
Filcams CGIL, Fisascat CISL e UILTUCS denunciano la mancanza di trasparenza nelle strategie aziendali. Per cui tutti i 1.300 dipendenti di BTX sarebbero a rischio. Anche perché, accusano sempre i sindacati: “L’azienda ha ripetutamente sbagliato gli investimenti”. Commenti che non faranno certo piacere al commissario straordinario Luca Jeantet. I sindacati hanno chiesto al Ministero di mantenere aperto il tavolo di discussione e coinvolgere direttamente i potenziali acquirenti nella definizione del piano industriale di rilancio. Il timore è che, pur di agevolare la cessione, gli asset ex Conbipel vengano separati, sacrificando i posti di lavoro. Già nel novembre dello scorso anno, BTX ha ceduto a DHL Supply Chain Italia, società del Gruppo DHL, la logistica ex Conbipel presso il magazzino specializzato a Cocconato d’Asti. (mv)
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