La voglia di shopping degli italiani si fa sentire. Che sia (più spesso) perché si ha bisogno di un capo o di un accessorio, o che ci si voglia intrattenere con spese voluttarie, i connazionali continuano a spendere in prodotti di moda. Secondo uno studio svolto da ASSIRM, l’associazione che riunisce le principali aziende di ricerche di mercato e sondaggi, gli italiani non vedono l’ora di tornare a fare acquisti nei negozi fisici. Ma saranno anche molto attenti al rispetto delle misure preventive alla diffusione del Coronavirus. Durante la quarantena il canale dell’e-commerce ha mostrato tutte le sue potenzialità, ma anche dei limiti che deve ancora superare.
La voglia di shopping degli italiani si fa sentire
I dati raccolti in queste settimane forniscono subito due indicazioni interessanti. Il 45% dei consumatori italiani sta acquistando abbigliamento, accessori e calzature per necessità. E solo il 17% lo fa per svago. Al contempo però 1 italiano su 3 sta rimandando gli acquisti. Lo farà fino al termine dell’emergenza per poter riprendere a fare shopping nei negozi fisici. Il 40% del campione privilegerà i prodotti italiani per sostenere l’economia nazionale. Il 38% riporrà un’attenzione particolare invece a saldi e promozioni.
Attenzione all’igiene
Al momento del ritorno nei negozi, il consumatore italiano sarà molto attento a tutti gli aspetti legati alla sicurezza. Secondo quanto raccolto da ASSIRM, il 49% dei consumatori pretende pulizia e sanificazione degli ambienti da parte dei brand. Le altre richieste riguardano la presenza di dispenser igienizzanti all’ingresso, il contingentamento degli ingressi e il controllo del rispetto delle norme igieniche da parte degli altri avventori.
Le critiche all’e-commerce
Durante le settimane del lockdown molte persone hanno effettuato acquisti online. L’e-commerce ha mostrato così tutto il suo potenziale, ma anche le carenze di cui soffre ancora. I consumatori italiani sono pienamente soddisfatti solo nel 20% dei casi. Il 34% lamenta invece problemi nei tempi di consegna. Nello specifico parlano di pacchi non recapitati o consegnati con grande ritardo rispetto al previsto. (art)
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