Digital China: scoperta truffa per vendere falsi e “fare soldi in fretta”

Una start up digitale di Chongqing, metropoli della Cina centrale che gode dello status di città autonoma, è stata radiata dall’Amministrazione per l’industria e il Commercio in quanto negli ultimi sei mesi aveva ingaggiato centinaia di impiegati part-time con il compito di registrare i negozi virtuali presenti all’interno di Taobao, il principale portale per l’e-commerce del gruppo Alibaba. Obiettivo: vendere a imprenditori di Putian, nella provincia meridionale del Fujian, questi negozi e-commerce a un prezzo irrisorio, tra gli 80 e i 200 yuan ciascuno (tra i 10,8 e i 26,9 euro). Particolare non secondario: quasi tutti questi store vendevano prodotti fake, soprattutto scarpe, abbigliamento e prodotti di lusso. La polizia, dopo lunghe indagini, è riuscita a risalire all’ideatore della truffa, un cinese di cognome Mou, il quale si è giustificato dicendo che gli sembrava “un’ottima idea per fare soldi alla svelta”: in circa sei mesi è riuscito a vendere oltre 500 store online.

(ap)

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