Facciamo da soli, grazie: Scarpe&Scarpe smentisce la fusione

Facciamo da soli, grazie: Scarpe&Scarpe smentisce la fusione

Scarpe&Scarpe procede per la sua strada e va meglio del previsto. Non cerca un angelo che la salvi e smentisce la fusione con Pittarosso. In altre parole, con una nota ufficiale, spiega di volersi risollevare con le proprie forze. E, come primo step, mette in agenda per il 28 febbraio l’adunanza dei creditori che dovrà approvare il piano presentato dall’azienda. Un “profondo processo di razionalizzazione, riorganizzazione e ottimizzazione dei costi” sono le misure previste dal nuovo CdA dell’insegna controllata al 100% da Sagi Holding.

Scarpe&Scarpe smentisce la fusione

Nei giorni scorsi è emersa l’indiscrezione secondo cui Pillarstone, società creditrice Scarpe&Scarpe e Pittarosso, fosse intenzionata a proporre una fusione tra le due insegne. Fusione che non è contemplata nei piani di Scarpe&Scarpe che, come scrive la stessa società in una nota, sta invece attuando un piano industriale “stand alone”. In altre parole: “La società si presenterà all’adunanza dei creditori sulla base di un piano basato esclusivamente sulle proprie forze. Non prevede alcuna operazione di fusione o integrazione con uno dei principali concorrenti dell’azienda”.

 

 

Dal concordato a oggi

Da quando è entrata in concordato (9 maggio 2021), Scarpe&Scarpe ha nominato un board indipendente con presidente Andrea Gabola (partner di Ranalli&Associati), CEO Cristiano Portas, consigliere Nicola Conti. La stessa azienda informa che il 10 dicembre 2021 ha depositato “un piano industriale aggiornato accompagnato dalla proposta concordataria”. La quale prevede “il rimborso integrale per i creditori privilegiati e una proposta di transazione per l’Erario”. Ma, anche, “il rimborso per i creditori chirografari, del 16% in 6 rate semestrali a partire dal gennaio 2024”.

Il bilancio 2021

Scarpe&Scarpe dichiara di aver archiviato il 2021 con vendite nette a quota 180,2 milioni di euro (+9,4% sul 2020) e una liquidità di 36 milioni di euro. Cioè, circa 10 milioni in più sia rispetto all’anno precedente e sia alle attese del piano concordatario. Per Cristiano Portas sono risultati che “hanno fornito la conferma effettiva della validità e dell’efficacia delle misure messe in atto”. (mv)

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