Affitti troppo cari e vendite online penalizzano il retail, anche quello del lusso. A farne le spese sono i grandi magazzini di lusso Barneys New York che stanno esplorando diverse opzioni finanziarie tra le quali figura anche la dichiarazione di bancarotta.
Deadline già a luglio?
A riportarlo è l’agenzia Reuters, secondo cui l’insegna sta facendo i conti con gli alti canoni di locazione, in particolare del suo flagship store di Manhattan che è passato da circa 16 milioni a circa 30 milioni di dollari a gennaio. A questi si aggiungono i cambiamenti nei gusti dei consumatori. Reuters sostiene che Barneys stia collaborando con lo studio legale Kirkland & Ellis LLP per preparare una dichiarazione di fallimento che potrebbe arrivare entro luglio. Ma questa non sarebbe l’unica opzione al vaglio della società che, secondo CNBC, starebbe valutando anche una possibile vendita o un finanziamento aggiuntivo.
Il Retail Apocalypse continua
Barneys si aggiunge così alla lista dei retailer alle prese con una situazione tutt’altro che piacevole. Tra questi Nordstrom, Hudson’s Bay Company con Saks e Macy’s, le cui azioni sono diminuite del 40% nell’ultimo anno.
La storia di Barneys
Barneys cominciò a diventare popolare negli anni ’30, quando piazzò, fuori dalle birrerie di New York, donne vestite in barili. Il negozio è nato come meta per le famiglie della classe media. Poi negli anni ’60 passò al segmento lusso e oggi è conosciuto per l’abbigliamento esclusivo realizzato da designer come Burberry. Nel 1993, Barneys ha aperto il suo negozio di Madison Avenue, un colosso di oltre 21.000 metri quadrati definito “il più grande nuovo negozio di New York dopo la Grande Depressione”. Barneys è controllato da Perry Capital, il fondo gestito da Richard Perry, dal 2012. (mv)