Abbigliamento e calzature tornano a sorridere. Ad agosto i consumi sono tornati in terreno positivo. Lo rileva l’Indicatore Consumi di Confcommercio (ICC), elaborato dall’Ufficio Studi della stessa associazione, che segnala un incremento tendenziale dell’8,6%. È il primo segno “più” del 2020. L’associazione smorza i facili entusiasmi: “Merito dei saldi: le incertezze permangono”.
I consumi tornano a sorridere
Per il settore abbigliamento e calzature il 2019 si era chiuso con un ICC positivo: +1,1%. Poi la pandemia da Coronavirus ha fatto precipitare l’indicatore: -15,2% nei primi tre mesi dell’anno e -45,2% nel secondo trimestre su base annua. Giugno si era chiuso con un -14,3% che faceva sperare in una ripresa vicina. Invece il mese di luglio è stato tra i più negativi con il -37,2%. Ora arriva il dato confortante di agosto, che deve essere inserito in un quadro di estrema prudenza: nel complesso, considerando non solo la moda, ma tutte le attività di beni e servizi, l’indice delle vendite è negativo: -8,7%.
Agosto fortunato
Ad agosto, insomma, abbigliamento e calzature hanno fatto meglio di tanti altri. Ma Confcommercio non si fa molte illusioni. Prima spiega che la percentuale positiva coincide con l’avvio dei saldi, posticipati rispetto al solito (cosa che spiega il pessimo luglio 2020). Poi disegna un quadro ancora incerto con “le famiglie che continuano a mantenere atteggiamenti ambivalenti nei confronti del consumo, tra voglia di ritorno alla vita pre-pandemia e paura per il futuro (sanitario ed economico)”. E avverte: “Il ritorno, ad agosto, di alcune funzioni di consumo in territorio positivo non deve illudere sulla possibilità di un rapido ed integrale recupero dei volumi”. Tradotto: vuol dire che bisogna aspettare per vedere se c’è una ripresa dei consumi a V. Le incertezze non mancano. (mv)
Foto Imagoeconomica
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