Chi ha confidenza con i report di Assocalzaturifici e Assopellettieri sa già che il mercato italiano non è generoso, per usare un eufemismo. Covid-19 lo ha messo KO: il virus ha stroncato il retail moda. Se, in generale, la distribuzione non poteva uscire indenne dal lockdown, la distribuzione di articoli di abbigliamento e di accessori a marzo ha perso l’82% del giro d’affari. Come sostiene il report dell’Osservatorio Confimprese e EY su un campione di 45 insegne e oltre 4.400 punti vendita, il fashion segna il peggior risultato.
Il virus ha stroncato il retail moda
Scorrendo i dati ripresi in rassegna stampa, la parabola discendente è stata simmetrica all’inasprimento dei provvedimenti restrittivi. Da un gennaio positivo si è arrivati al -79% complessivo di marzo. Sul trend pesano, of course, le limitazioni alle possibilità di spostamento (per non parlare dello stop al turismo). La lettura dei canali testimonia, dunque, che le aree dello shopping dei centri cittadini vanno leggermente meglio (-79%) dei centri commerciali (-82%) e degli outlet (-83%).
I territori
Guardando ai territori, invece, le regioni del nord, ovvero quelle più colpite dal virus, hanno vissuto i risultati peggiori: secondo i risultati dell’Osservatorio, la Lombardia fa il -83%, mentre Emilia-Romagna, Veneto e Toscana rispettivamente il -80,5%, il -80% e il -80,9%. L’andamento si riflette anche sulle città: mentre Milano ha perso il 29%, Napoli “solo” il 18% e Palermo il 20%.
La Fase 2
Il primo trimestre, ormai, è alle spalle. Ma perché il secondo vada meglio, bisogna attrezzarsi. “Ci troveremo a fare i conti con un mercato sostanzialmente diverso – commenta con la stampa Mario Maiocchi, consigliere delegato di Confimprese – e solo gli operatori che sapranno cogliere rapidamente i cambiamenti potranno uscire indenni, se non rafforzati, da questa crisi. Per cogliere appieno tali opportunità, saranno necessari investimenti su cui si auspica un concreto supporto da parte del Governo”.
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