Grandi manovre dei player cinesi in Europa. JD.com, antagonista di Alibaba nel mercato del lusso, ha appena aperto una sede in Francia allo scopo di aumentare i traffici di merci da Parigi in direzione Pechino: secondo la stampa transalpina, il portale conta nei prossimi due anni di vendere prodotti francesi per 2 miliardi di euro. Per raggiungere lo scopo, affida la guida dell’ufficio a chi di alto di gamma se ne intende: il direttore generale di JD.com in Francia sarà Florent Coureau, manager con passate esperienze nel gruppo LVMH. Intanto WeChat Pay, il sistema di pagamento del social network cinese WeChat (980 milioni di iscritti), ha raggiunto l’intesa con i partner europei (Digital Rex e Docomo Digital) per estendere il servizio (requisito: essere titolare di un conto corrente presso istituti di credito cinese) ai propri utenti nel Belpaese: ai turisti, certo, ma anche ai tanti residenti. L’Italia in questo modo, è il terzo Paese europeo (dopo Francia e Olanda) ad aprire il proprio retail al servizio cinese. L’unico player a rimanere a bocca asciutta è, dunque, Alibaba, che ai primi di gennaio si è visto bloccare dalle autorità USA l’acquisizione di MoneyGram, operatore statunitense specializzato in trasferimento di denaro.
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