Giro di vite per arginare i resi: i consumatori accettano le nuove regole e frenano l’acquisto impulsivo. Intanto Zalando ipotizza di esternalizzarne la gestione.
Quello che cambia (a Londra)
Secondo lo studio “Consumer Retail Returns Survey“, elaborato dal rivenditore e-commerce inglese OnBuy.com (che ha coinvolto 1.424 consumatori britannici), è emerso che quasi un terzo (32%) degli intervistati ha le caratteristiche del “serial returner” (ciò restituisce più articoli di quelli che trattiene).
Soprattutto, è stato evidenziato che, con le nuove regole introdotte da alcuni e-tailer, il 73% dei consumatori ammette che ora ci pensa due volte prima di comprare perché teme di essere inserito nella black list e di non poter più fare nuovi acquisti. Più in generale, però, l’86% degli intervistati desidera una politica di restituzione “senza problemi” visto che il 77% sostiene di restituire l’articolo perché inadatto.
Quello che piace (per Asos)
Sempre nel Regno Unito, pare che le nuove regole anti-reso piacciono, almeno quelle in vigore su Asos, uno dei primi portali a cercare di mettere un freno ai resi seriali. In base a una ricerca condotta dalla società di spedizioni Whistl (ex TNT Post UK), il 76% degli intervistati ha detto di aver accolto favorevolmente la nuova politica di Asos, perché così non comprano articoli di seconda mano e non subiscono un aumento di prezzi che il costo del reso provocherebbe. Altro dato interessante: i due terzi degli intervistati ha confessato di aver gonfiato l’ordine per accedere alla consegna gratuita.
Quello che progettano (da Zalando)
Zalando sta pensando di esternalizzare la gestione dei resi, attraverso uno spin-off. Lo scrive la testata economica tedesca Wirtschaftswoche, secondo la quale la gestione avverrà nei centri logistici di Erfurt, Lahr e Mönchengladbach e coinvolgerà 570 dipendenti. Una scelta presa dal colosso dell’e-commerce per snellire i processi dei centri logistici, ma anche per risparmiare visto che i resi sono tra i maggiori fattori di costo di Zalando. (mv)
Nell’immagine, tratta da yeslavoro.com, il centro logistico di Zalando a Mönchengladbach