L’e-commerce ha ancora un futuro, Etro e Pollini spiegano quale

L’e-commerce ha ancora un futuro, Etro e Pollini spiegano quale

“Il lusso è stato forse un po’ dinosauro rispetto all’arrivo delle nuove generazioni. Trovare il modo di distinguersi è difficile. I paradigmi sono cambiati”. Lo ha dichiarato Luciana Farina, Global E-Business & Omnichannel Director di Etro nell’ambito dell’evento e-P Summit 2024. L’implementazione delle nuove tecnologie nella moda è una conditio sine qua non per parlare ai giovani. Come? Con l’e-commerce, ad esempio. “I canali di vendita non possono più essere separati. L’online non può essere considerato un mondo a sé”, spiega ancora Farina. La parola “ibrido” è assolutamente abusata, ma la direzione è quella dell’omnichannel e del cross canale. È pienamente d’accordo Pollini, che ha visto crescere il proprio canale digitale del 49% grazie all’internalizzazione e completa ristrutturazione della piattaforma di vendita online.

L’e-commerce Pollini

“Siamo riusciti a far crescere il fatturato del 49% – racconta Pascal Giada Palmieri, e-commerce Manager di Pollini (in foto la presentazione) –. Questo grazie agli aggiornamenti fatti sulla piattaforma, ma anche con un controllo dei processi seguiti da professionisti qualificati”. Il brand ha storicamente un cliente di riferimento di una fascia di età molto alta, “se prima si aggirava sui 60, ora è 35-45”. Ma l’intenzione è quella di agganciare sempre di più i giovani e l’utilizzo delle nuove tecnologie è imprescindibile. “Uscire dagli store e riuscire a portare dentro alla nostra piattaforma il customer care è la nostra sfida 2024”. Il marchio sta cercando di “comunicare nel linguaggio del target. Nell’IA siamo ancora gli albori, ma abbiamo introdotto molti servizi nel nostro e-commerce che si rivolgono a una generazione più digitale, come i sistemi di pagamento, ad esempio – spiega Palmieri -. Non solo più carta di credito, ma soluzioni più moderne e attuali”.

 

 

La spinta verso i giovani

“La comunicazione è più spinta su Instagram, abbiamo cambiato anche molto l’impronta stilistica delle collezioni. È pian piano un dirigerci e strizzare l’occhio verso un target diverso”, raccontano da Pollini. Anche il nuovo sito, ora in elaborazione, sarà mobile-driven, vale a dire sviluppato per essere visitato soprattutto attraverso lo smartphone. “Il 99% del nostro business proviene da mobile. Queste sono piccole cose che effettivamente fanno la differenza”. “Anche il tone of voice delle descrizioni dei prodotti, come le nuove categorie delle stagionalità, hanno un linguaggio che si sta aggiornando in questa direzione”, aggiunge Beatriz Barros, Fashion & Luxury Business Consultant.

L’esperienza di Etro

Etro ha realizzato l’ultima campagna pubblicitaria con l’IA. “La stiamo testando – ha dichiarato Luciana Farina –. Secondo me, in questo momento c’è un po’ fretta di utilizzarla per sostituire processi complicati. Si considera l’AI lo strumento per semplificare sistemi e processi tecnologici. Ma non sostituirà il pensiero e, soprattutto, la conoscenza del prodotto, che fa la differenza. Per la tecnologia potrei vendere un vestito o un bullone di metallo, ma la differenza la fa il vestito. Cambia qual è l’esperienza che vogliamo offrire, mettendo al centro il cliente: la conoscenza del cliente la macchina non ce l’ha”. Secondo Farina dobbiamo fare attenzione: “La tecnologia sta un po’ mangiando la strategia”. (mvg)

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