Tra poco Vivarte sarà un ricordo. Resterà solo sui libri della storia del retail. La società francese ha annunciato di aver avviato trattative esclusive per vendere Minelli, il suo ultimo brand in portafoglio, a Stéphane Collaert e Laurent Portella. I due imprenditori gestiscono già la catena di scarpe San Marina, che hanno acquisito proprio da Vivarte un anno e mezzo fa. Vivarte aveva formalizzato di recente la cessione del marchio di moda femminile Caroll al gruppo Beaumanoir (che aveva comprato da Vivarte anche La Halle nel 2020).
Vivarte sarà un ricordo
Pezzo dopo pezzo, Patrick Puy ha completato lo smantellamento di Vivarte. Il manager è entrato nel gruppo nel 2016, quando la società possedeva 16 marchi. Per far fronte al quadro debitorio, li ha ceduti tutti. “Vivarte non avrà più alcuna attività. Un piano di salvaguardia dei posti di lavoro, che terminerà a dicembre, è attivo per i 34 dipendenti della sede – spiega Puy a Les Echos –. L’azienda sarà poi liquidata”. Il gruppo è stato fondato nel 1896. Nel 2011 ha generato 400 milioni di euro di Ebitda. Poi il crollo. “L’Ebitda ha perso 50 milioni ogni anno dal 2011”, riassume Puy, per scendere a soli 50 milioni nel 2016. Il debito di 3 miliardi è stato via via ridotto per ridursi prima a 1,4 miliardi e poi a 700 milioni nel 2017.
Non doveva andare così
In realtà Puy avrebbe voluto far sopravvivere Vivarte. Secondo i piani originari, sotto il controllo del gruppo dovevano rimanere alcune insegne, come La Halle, Caroll e Minelli. I gilet gialli, prima, e la pandemia, poi, hanno inferto il colpo mortale alla società, che non è riuscita a onorare in tempo le scadenze. Da qui la necessità di vendere gli altri marchi, l’ultimo dei quali, Minelli. “Questa operazione potrebbe consentire la creazione di un leader di mercato nelle calzature in pelle in Francia”, ha affermato Vivarte in un comunicato stampa citato da Fashion Network. Minelli è presente in 14 paesi con 260 negozi e 700 dipendenti. La catena ha raggiunto un fatturato di 93 milioni di euro nel 2020. (mv)
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