Il programma dura 12 settimane e inizia a settembre: qui le giovani imprese della moda ad alto contenuto innovativo possono crescere e trovare opportunità di finanziamento. È Dream Assembly, lo startup accelerator allestito da Farfetch in collaborazione con Burberry e il fondo statunitense di venture capital 500 Startup. Obiettivo: organizzare l’incubatore due volte l’anno con appuntamenti alternati a Londra e Los Angeles. Farfetch crede nel web e crede fortemente anche nel retail fisico, a patto che sia in grado di innovarsi. “La moda non può essere completamente digitalizzata. L’esperienza fisica rimarrà un pilastro dello shopping anche nel futuro, purché si evolva”, spiega il fondatore Josè Neves al Sole 24 Ore. Il portale, che ha accordi di distribuzione con 200 marchi, ritiene anche di poter essere la cura per i grandi ammalati di questa stagione: i department store. “Hanno una clientela over 40 concentrata negli States – commenta Neves –: devono cambiare interlocutore e attraverso la nostra piattaforma possono farlo”. L’attivismo nel canale digitale non finisce qui. Valentino ha siglato un accordo con Alibaba per la distribuzione online e offline in Cina: una selezione di piccola pelletteria, 4 modelli di sneaker e una edizione limited edition di Candystud saranno venduti in un department store di Pechino e sul portale del lusso Tmall. Mentre nel board di transizione che guiderà le operazioni YNAP in attesa dell’acquisizione da parte di Richemont, infine, Federico Marchetti rimane presidente e amministratore delegato.
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