Nel 2022 si vedranno segnali di ripresa, mentre per il ritorno ai livelli pre-Covid bisogna aspettare il 2023, massimo il 2024, dice Bain. Per avere di nuovo la spesa dei turisti in Italia, voce che sostiene il travel retail, serve ancora tempo. Ma gli operatori del settore sono certi che tornerà. “I turisti internazionali – commenta con MFF Carlo Capasa, presidente CNMI – sono attratti in misura non marginale dalla possibilità di portarsi a casa un pezzo dell’Italian way of life”. Un po’ di fermento nel retail già si vede.
Il ritorno dei turisti
Guardando le statistiche di Banca d’Italia relative al 2019, cioè all’ultimo anno prima della catastrofe pandemica, risulta che lo shopping dei turisti stranieri nei negozi italiani abbia fruttato 7,6 miliardi di euro. “I dati Shopping tourism Italian monitor sulla spesa di tutti i visitatori stranieri, limitata alle città di Firenze, Milano, Roma, Torino e Venezia – continua Capasa –, e i dati di Global Blue sulle spese dei turisti dell’extra UE, concordano nell’attribuire alla moda una quota intorno all’80%” della spesa. Il 60% dello shopping sarebbe andato in abbigliamento, il 17% in pelletteria e il 4% in cosmetici e profumi. “Nel 2020, il crollo del 70% del turismo estero ha fatto registrare una contrazione quasi totale delle spese dei turisti per il fashion”.
Qualcosa si muove
Già prima delle ferie la ridda di aperture di pop up store testimoniava l’interesse delle griffe a presidiare le località di villeggiatura. I movimenti retail, soprattutto nelle grandi città, dicono che il settore è in fermento. Un reportage agostano de Il Sole 24 Ore testimoniava l’andamento (altalenante) degli affari nel Quadrilatero della Moda. A proposito di Milano, Longchamp si è aggiudicata uno spazio in Galleria Vittorio Emanuele con una concessione di 18 anni. È la settima boutique monomarca in Italia: l’attenzione sul Belpaese resta alta.
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