Superare i prossimi 6 mesi potrebbe non essere sufficiente per i retailer USA. In altre parole, essendo a corto di liquidità, potrebbero non disporre delle risorse necessarie per adeguarsi ad un mercato in rapida evoluzione. Lo affermano gli analisti di Moody’s in un report nel quale emerge che anche il 2021 sarà un anno di sofferenza.
Sette su dieci
Secondo l’agenzia di rating, il margine operativo lordo dei retailer statunitensi di abbigliamento e calzature potrebbe crollare dal 50 ad addirittura oltre il 100% nel 2020. Cause: chiusure degli store, sconti, la generale debolezza della domanda. E nel 2021, la marginalità potrebbe restare inferiore del 15-35% rispetto a quella del 2019. Moody’s ha già declassato 7 dei 10 retailer. Citando il fallimento di J.Crew, gli analisti hanno dichiarato che l’attuale crisi “porterà i rivenditori stressati in default e sfiderà i restanti“. Moody’s prevede che la mancanza di liquidità potrebbe causare anche una maggiore difficoltà a siglare accordi extragiudiziali con i creditori con le insegne che non avrebbero altra scelta se non la bancarotta.
I prossimi 6 mesi
L’anno scorso, alcuni tra i principali rivenditori di abbigliamento e/o calzature sono finiti in bancarotta. Per esempio: Forever 21, Barneys New York (nella foto), Payless ShoeSource. E molti altri stavano per fare la stessa fine, scrive Retail Dive in una recente analisi. Specialmente quest’ultimi risentiranno della chiusura dei negozi imposta dalla pandemia Covid-19. E alla loro riapertura, i retailer troveranno un ambiente difficile a causa di una bassa domanda e un contesto sempre più concorrenziale. I prossimi 6 mesi, dunque, saranno di rinnovata e ulteriore passione. Moody’s ha spiegato come l’attuale crisi abbia accelerato alcune tendenze già in atto, destinate a rimodellare il settore. Per esempio: le vendite digitali, la chiusura di negozi e la tendenza al casual. (mv)
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