Le vendite online rallenteranno, il lusso no. E il made in Italy? “Può essere invincibile se colma il gap della customer experience”. Giovanni Tamburi, presidente e CEO di Tip-Tamburi investment partners, e Roberta Benaglia, AD di Style Capital, marcano i confini del digitale perché: “Toccare con mano il prodotto è un’esperienza più forte dell’acquisto online”
La sfida
“Il trend del digitale proseguirà, ma ad un ritmo meno forte rispetto agli ultimi 12 mesi. La gratificazione nell’andare nei negozi calmerà l’esplosione dell’e-commerce”. Ne è certo Giovanni Tamburi (nella foto a sinistra), intervenuto al summit “Ceo roundtable on digital excellence” di Fashion Magazine. Per lui, che ha investito in Ferrari, Moncler, Hugo Boss e, tra gli altri, OVS, oggi non c’è nulla di disruptive: “Nella moda i trend sono lenti. Lo è anche quello del digitale, perché è iniziato anni fa. Finanche i giovani consumatori cinesi, che ancora pesano poco sul totale”. Il lusso invece “è un trend inarrestabile” perché “non c’è alternativa per gratificarsi”. E con ancora tanta popolazione asiatica che deve arricchirsi il potenziale del lusso è “enorme”: “Bisogna solo vedere le componenti: prima l’homewear, poi l’athleisure e oggi il loungewear”.
Se colma il gap
Tamburi spiega che non investirà in aziende con una forte propensione al digitale. TIP prediligerà, al contrario, quelle con un fatturato dove i ricavi online e offline sono bilanciati. Roberta Benaglia (nella foto a destra), investitrice che ha sviluppato Golden Goose, la sua preda l’ha già scelta. Non rivela quale, però: “Non è tra i brand che ho letto sui media. Penso di chiudere entro l’estate. All’estero sono più deboli sul prodotto rispetto all’Italia ma, gioco forza, sono più bravi nella customer experience. E la pandemia li ha avvantaggiati. Ci si è quasi dimenticati del prodotto e della sua qualità. Ma se le aziende italiane riescono a colmare questo gap diventano invincibili perché sul prodotto l’Italia è imbattibile”. (mv)
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