L’anno fiscale chiuso il 25 gennaio, cioè prima dello scoppio della pandemia, era in perdita. Dire che Ted Baker in crisi già lo fosse, insomma, non è sbagliato. Ora l’insegna britannica è costretta, per affrontare la sfida del Coronavirus, a raccogliere 95 milioni di sterline dagli investitori. Perché il periodo che va dall’inizio del nuovo esercizio al 2 maggio ha visto gli incassi calare del 36%. Il finanziamento ha comportato la modifica dell’assetto societario stesso di Ted Baker.
Ted Baker in crisi
Nell’ultimo esercizio, dicevamo, le vendite di Ted Baker risultano in calo dell’1,4% (630,5 milioni di sterline). Rispetto al bilancio precedente, spicca la perdita al lordo delle imposte di 79,9 milioni, rispetto al passato utile di 30,7 milioni. Lo stesso retailer, secondo quanto riporta RetailGazette, ha affermato che la pandemia è costata un calo delle vendite del 36%, nonostante l’incremento del canale online del 50%.
Il piano
“Formula For Growth” è il piano presentato dal nuovo CEO, Rachel Osborne. Il programma dovrebbe portare ad una inversione di tendenza del business aziendale, da tempo sotto stress. Tre gli obiettivi: stabilizzazione aziendale, crescita e eccellenza operativa. Per applicarlo, ma anche per fornire ossigeno alla sua liquidità, Ted Baker aveva bisogno di 95 milioni di sterline e ha chiamato a raccolta gli investitori.
L’assetto
La raccolta ha modificato l’assetto societario del retailer, che opera attraverso 580 tra negozi e concessioni. Secondo il Guardian, il fondatore di Ted Baker, Ray Kelvin, non è più il principale azionista. Kelvin è passato da una quota del 35 al 15,8% del capitale sociale, mentre la società di investimento Toscafund ha quasi raddoppiato la sua partecipazione, arrivando al 26,4% diventandone il socio di maggioranza relativa. (mv)
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