USA, apocalypse retail: JC Penney ancora in difficoltà e licenzia, Nordstrom rifiuta l’offerta degli ex

Per JC Penney e Nordstrom le difficoltà proseguono. Scarpe e borse non salvano JC Penney. Dopo due anni e più con un andamento irregolare, e nonostante le strategie messe in campo per invertire la rotta (chiusure di negozi, innovazioni nel canale omnichannel e nuove iniziative sui prodotti), i grandi magazzini USA hanno annunciato 130 licenziamenti presso la sede centrale di Plano, in Texas, e altri 230 all’interno dei negozi, con l’obiettivo di risparmiare 20-25 milioni di dollari all’anno. Nell’ultimo esercizio, chiuso lo scorso 3 febbraio, JC Penney ha registrato vendite nette per 12,51 miliardi di dollari (10,1 miliardi di euro), con un calo dello 0,3% rispetto all’anno precedente. La cura dimagrante non ha funzionato perché dal milione di dollari di profitti ottenuto nell’esercizio precedente si è passati a una perdita di 116 milioni di dollari (93,4 milioni di euro). Per il 2018 JC Penney (875 store tra Usa e Porto Rico) ha previsto vendite comparabili in aumento del 2% ma con un utile al di sotto delle aspettative degli analisti. Proseguono, nel frattempo, le incertezze di Nordstrom. Una speciale commissione interna del CdA ha respinto l’offerta della famiglia Nordstrom per riprendere il controllo del gruppo. La famiglia, che possiede circa il 31,2% del capitale, aveva offerto un prezzo di 50 dollari (40,58 euro) per azione per acquistare il 100% delle azioni sul mercato. L’offerta è stata valutata come “inadeguata” e rispedita al mittente che ora dovrà decidere se alzarla o meno. (mv)

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×