Nel 2016 il giro d’affari è valso tra i 18 e i 36 miliardi di dollari. Nel 2020 potrebbe più che raddoppiare, assestandosi tra i 45 e gli 85 miliardi. Per Amazon, insomma, il fashion è una miniera d’oro. Lo sostiene un’analisi di Instinet, società di ricerca del gruppo Nomura, riportata da MFF. Se le forbici sono così aperte è perché il gruppo guidato da Jeff Bezos, quando comunica i dati, non specifica le categorie merceologiche. È chiara, però, l’opportunità. Che potrebbe essere messa in discussione (in parte) solo da una sentenza della Corte di Giustizia UE. In una controversie tra Coty Germania (cosmetici di lusso) e un suo distributore autorizzato, che vendeva i prodotti anche su Amazon, le toghe hanno riconosciuto il diritto di un brand d’alta gamma di impedire la commercializzazione della sua merce su canali non ritenuti in linea con il prestigio del brand. La sentenza, allora, offre alle griffe una chance per fare un passo indietro.
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