I primi indicatori di una ripresa della Russia sono arrivati da Pitti Uomo (Firenze) e White (Milano) nei quali l’affluenza dei visitatori provenienti da Mosca e dintorni è aumentata rispettivamente dell’8 e del 26%. Non solo. Ieri Claudio Marenzi, presidente Smi, ha parlato di “ripresa della Russia e di un rallentamento del mercato americano” mentre altri operatori, tra cui Gimmi Baldinini, avevano affermato alla nostra testata che “la situazione è migliorata rispetto a qualche mese fa”. Infine, i retailer del lusso di San Pietroburgo hanno annunciato per la prima volta dall’inizio della crisi una “fase di disgelo”, mentre il lusso top è stato sempre sostenuto dagli acquisti degli ultraricchi che vogliono ostentare il loro status sociale. L’aumento dei visitatori russi a Pitti però non convince l’imprenditore calzaturiero marchigiano Arturo Venanzi secondo cui i buyer calzaturieri sarebbero addirittura diminuiti rispetto all’edizione di un anno fa: “L’aumento deriva unicamente dai buyer dell’abbigliamento che vengono in Italia una solta volta, arrivano a Firenze e poi si spostano a Milano per visitare gli showroom, gli stand di White e vedere le sfilate. Inoltre, i buyer calzaturieri russi non vengono a Pitti perché trovano collezioni ancora incomplete”. Un freno alla ripresa arriva anche dalla proroga delle sanzioni. Gli ambasciatori dell’Unione Europea hanno infatti approvato una proroga di sei mesi delle sanzioni economiche contro la Russia, a causa dello stallo del conflitto in Ucraina. Saranno i primi ministri, probabilmente dopodomani, a decidere. Italia e Francia non vogliono un rinnovo automatico, e chiedono una discussione. (mv)
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