Russia, protezionismo invano: il patrimonio bovino cala, ma aumenta l’import di carne

Il protezionismo non funziona. Malgrado le misure applicate dal Cremlino per incentivare la zootecnia nazionale (dalla cui efficacia dipendono anche le restrizioni all’export di wet blue), la Russia  continua a importare carne rossa e non vede crescere il proprio patrimonio bovino. Lo sostengono i dati del centro analisi EMeat ripresi dal portale di informazione Global Meat News. Nel periodo gennaio-ottobre 2017, la produzione moscovita è stabile (+0,8%), mentre sono aumentate le importazioni da Paesi europei (Serbia e Bielorussia) e sudamericani (Argentina, Brasile e Paraguay). Nello stesso periodo, conclude EMeat, la domanda sul mercato domestico si è contratta del 5%, attestandosi sulla media di 14 chili pro-capite.

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