Già con il primo regolamento sui requisiti minimi di sostenibilità (redatto nel 2020 ed entrato in vigore nel 2023) gli organizzatori di Copenaghen Fashion Week avevano bandito la pelliccia. Con la revisione appena vidimata le sfilate della capitale danese proibiscono a partire da gennaio 2025 ai brand partecipanti di portare in passerella le pelli esotiche (o eventualmente il relativo piumaggio delle stesse specie animali). Secondo l’interpretazione che dà della scelta BoF, Copenaghen starebbe cercando di ritagliarsi un ruolo da apripista delle fashion week “sostenibili”. Vaste programme. A nostro modesto avviso, in Danimarca cercano più banalmente di posizionarsi: emergere nella gerarchia delle settimane della moda è difficilissimo, una mossa come il bando alle pelli esotiche è utile almeno ad avere qualche giorno di buona stampa negli ambienti glam-animalisti.
Qualcuno ci spieghi il senso
Sempre secondo BoF, Copenaghen Fashion Week vuole la corona di settimana della moda super-green. E per questo bandisce le pelli esotiche in quanto “materiali controversi” (ma controversi per chi? per PETA tutt’al più). La scelta degli organizzatori danesi ci sembra povera di contenuti e, lo tenessero ben presente, povera anche di valore strategico. Perché non sono mica i primi per darsi un tono ad avventurarsi sulla strada del “a vario titolo animal-free”: Stoccolma è già partita nel 2020, Helsinki nel 2019 e Melbourne (a dimostrare che certi vezzi non sono solo scandinavi) nel 2022. E nessuna delle tre fashion week, vale la pena notarlo, ha scritto pagine di storia della moda. Al massimo ha guadagnato pagine nei blog vegani.
Foto dal sito di CFW
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