La fashion week di Parigi si apre nel segno di Maria Grazia Chiuri e Antony Vaccarello. Sono stati loro, infatti, i “pezzi da novanta” che hanno inaugurato, ieri, in grande stile la prima vera giornata di sfilate sotto la Tour Eiffel, con tanto di lodi della stampa e degli addetti al settore. Per Dior, Chiuri si è ispirata alle atmosfere del decennio post Seconda Guerra Mondiale e alle Teddy Girl, giovani donne libere e intraprendenti degli anni Cinquanta. Il risultato è una collezione di forte identità e carattere, “robusta” e gentile allo stesso tempo, rivoluzionaria e romantica. Tornano le T-shirt con le scritte femministe (“Sisterhood is powerful”), già bestseller delle precedenti stagioni questa volta indossate con maxicinture in pelle. Le donne di Dior indossano cloche calate sul viso e gonne ampie, giacche edoardiane, jeans, blouson in pelle nera e sottane. Da Saint Laurent, invece, va in scena un’ode giocosa agli anni Ottanta. Così, in una costante citazione di icone femminili (Betty Catroux, Bianca Jagger, Catherine Deneuve), Vaccarello ha portato in passerella una collezione contraddistinta dal tailoring scultoreo dove il punto di partenza sono le spalle. Protagoniste della collezione diventano le giacche-abito con calze di pizzo da portare con pump con platform e tacco affilatissimo. Tra i nomi che hanno sfilato in apertura di fashion week, lunedì pomeriggio, una nota di merito va a Jaquemus, da alcuni definito il nuovo Lagerfeld. Nella sua collezione ha proposto una serie di outfit dove colore e comodità sono le parole chiave: giacche morbide, cappotti ampi, vestitini, pantaloni larghi che scivolano sul corpo. Oggi sarà la volta di Lanvin con la prima prova creativa di Bruno Sialelli, a cui seguiranno i fashion show di Maison Margiela, Dries Van Noten, Rochas, Courreges e Kenzo. (mb)