Gucci alla Triennale: De Sarno non vuole mica la luna

Gucci alla Treinnale: De Sarno non vuole mica la luna

Gucci e Sabato De Sarno tornano in Triennale per la sfilata Primavera/Estate 2025. La collezione presentata il 20 settembre 2024 non è tanto diversa da quelle passate, ma ancora una volta delinea un metodo. Attenzione al dettaglio, glamour sussurrato e accessori che si spera diventino iconici. È ormai evidente che da Gucci sia in atto un’operazione revival. Ripensare al glorioso passato della maison, ma senza una vera narrazione. Tante (troppe) cose, con buona pace di chi gli chiede la luna.

Nessun’altra via che la realtà

L’anno scorso sembrava arrivato da un altro pianeta. Oggi è uno dei designer più attesi della stagione. Sabato De Sarno ha capito che per affrontare Gucci deve lavorare sull’heritage e non deve fare nulla di più che decostruire il messaggio, smontare gli artifici, limare i dettagli. Traghettare il marchio in acque sicure. Tant’è che nella forma la Primavera/Estate 2025 non si allontana di molto da quello che abbiamo visto finora. Una spending review narrativa, con pochi punti fermi. Linee pulite, trasparenze ragionate, giacche dal taglio squadrato, qualche paillette qua e là, qualche accenno di drappeggio. Nessuna storia particolare da raccontare. Ormai è l’approccio con cui De Sarno costruisce ogni sua collezione. Quella appena presentata punta soprattutto sulle emozioni, quelle di chi Gucci lo disegna e lo vive. È un lavoro quasi egoistico – nel senso letterale del termine.

 

 

De Sarno non vuole mica la luna

Se per alcune silhouette De Sarno si ispira a quelle del primo Tom Ford – avvolgenti e un pizzico intriganti – il mantra generale della collezione sembra “ritornare al passato”. Tornare, cioè, agli accessori che hanno reso grande il marchio. Una sequenza di borse sfila in passerella – da quelle in pelle col tipico morsetto ai piccoli secchielli, fino alle ormai note Jackie in pelle rosso Ancora. Stivali da cavallerizza abbinati a lunghi vestiti scivolati. Una serie di piccoli dettagli in pelle che decorano le giacche. L’obiettivo di De Sarno è chiaro: puntare su pochi prodotti che si spera diventino riconoscibili e quasi subito i più desiderati della stagione. Con tanti saluti alle storie e ai sogni. Come si ascolta nelle note finali della canzone di Fiordaliso che ha chiuso la sfilata (Non Voglio Mica la Luna, per l’appunto), De Sarno “vuole solo riscaldare la pelle”. Speriamo riesca a riscaldare anche quella dei fornitori.

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