È presto per dire se la Grande Mela ha tracciato la strada, ma l’ultima edizione della settimana della moda di New York dà due indicazioni sul possibile percorso di trasformazione delle Fashion Week. La prima è l’espansione del “see now, buy now”. Cresce il novero delle case di moda che ritengono non più sostenibile il modello che prevede l’interposizione di circa un semestre tra la presentazione di un collezione e il suo arrivo al cliente finale. In principio erano Tom Ford e Burberry, stufi della concorrenza dei brand mass market che fagocitano le migliori idee viste in passerella e le rivendono in anticipo, i precursori dell’idea che, invece, i capi dovessero comparire negli store nel momento stesso in cui si tengono le sfilate. A New York (7-14 settembre) hanno deciso di sperimentare il “see now, buy now” anche brand come Ralph Lauren, Diane Von Furstenberg e Tommy Hilfiger (nella foto). Anche negli States, poi, si discute della necessità di fare delle Fashion Week eventi non di nicchia, ma capaci di coinvolgere un pubblico più ampio dei soli addetti ai lavori (in Italia ha sollevato la questione il sindaco di Milano Beppe Sala). La decisione di virare verso il “see now, buy now” imprime un’accelerata anche in questa direzione. Per una ragione molto semplice: se l’obiettivo è raggiungere prima il cliente finale, è opportuno catturare sin dalla presentazione delle collezioni la sua attenzione. Farà scuola l’iniziativa griffata Hilfiger, che ha allestito un “villaggio” in uno dei moli di Manhattan (dall’ambientazione rock-piratesca) dove il pubblico trovava spettacoli, street food, intrattenimento e, ovviamente, sfilate e possibilità di acquisto dei capi in esposizione. In più, Tommy Hilfiger ha investito proprio nei giorni della Fashion Week in iniziative digitali (come il bot che gestisce le chat con i clienti) che hanno portato a +420% le visite al suo sito. Alexander Wang (che disegnava una collezione per Adidas) ha invece organizzato un party a sorpresa, mentre Michael Kors un concerto. Laboratori di idee future. (rp)
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