“Ribaltiamo le cose”. “Tiriamo fuori le interiora della moda”. L’intento di Alessandro Michele è questo. E, forse, lo è sempre stato. Cinque anni fa reinventò lo stile di Gucci e dicevano che era “disruptive””. Ieri, 17 luglio 2020, nel post pandemia e in un’era tutta da ridefinire, nonché in chiusura della Milano Digital Fashion Week, lo stilista si è lanciato a briglie sciolte in un nuovo esperimento rivoluzionario: Gucci Epilogue. Durato ininterrottamente 12 ore. In diretta. In streaming.
Tiriamo fuori le interiora della moda
“Abbiamo rovesciato il budello e tirato fuori le interiora della moda – ha detto Michele durante il filmato di presentazione andato in onda sulla piattaforma online della Milano Digital Fashion Week -. Questo è un esperimento: non assicuro nulla a nessuno, non so che succederà”. La sperimentazione ha preso forma dalla mattina con una maratona streaming di 12 ore che ha mostrato il backstage di una sfilata nelle sale di Palazzo Sacchetti a Roma. A fare da modelli, i collaboratori del brand: dalla stilista del kidswear Olivia, alla handbag designer Beatrice, al designer del ready to wear Donna Shane.
Libertà di espressione
“Non solo ho praticato il coraggio, ho capito che dovevo fare quello che sentivo – ha spiegato il direttore creativo di Gucci nel filmato di presentazione -. È così bello il mio lavoro che mi son detto che dovevo indagare ancora di più la passione. Quella passione ha prodotto l’idea che io potessi fare realmente quello che volevo dal punto di vista espressivo”.
Gucci Epilogue
Un lungo live streaming (partito dalle 8.00 di questa mattina) che per 12 ore ha proposto in presa diretta la preparazione alla sfilata. Un backstage mostrato nei suoi dettagli, come un Grande Fratello girato nel dietro le quinte del fashion show. Dal trucco all’allestimento degli spazi. Dal montaggio luci al fitting dei modelli. Gli addetti ai lavori che si muovono con visiere e mascherine, si igienizzano le mani e svolgono il loro lavoro nella completa normalità, incuranti delle telecamere. Gucci Epilogue è stato il capitolo conclusivo della narrazione di Michele, “the final cut of a fairy tail” (come definito nel video. Un progetto dedicato al rituale a più livelli di progettazione, realizzazione, messa in scena e visualizzazione di una sfilata di moda.
“Ribaltare la moda”
Alle 14.00 lo streaming è andato in onda (anche) sulla piattaforma della Camera Nazionale della Moda. Sullo schermo sono apparsi, come sul desktop di un vecchio computer, contributi audio e immagini. In primis del designer Alessandro Michele. Poi il lookbook della collezione. Poi i fratelli Fabio e Damiano D’Innocenzo, registi romani fonte di ispirazione per Michele. Infine, il fotografo Alec Soth. Gli interventi, rivelati come pop up, sono stati messaggi di riflessione sul cambiamento dell’estetica. Concetti, nuovi punti di vista e modi di vivere la bellezza e, nello specifico, la moda. L’espressione corale di una filosofia del cambiamento.
La collezione
La presentazione non ha tolto spazio ai prodotti, apparsi sotto forma di lookbook digitale animato. Un mix di stili dal gusto retrò, un caleidoscopio di colori e fantasie dove le tante stampe floreali anni ’70 hanno incontrato quadri, velluti, camosci e pattern optical o stellati. Per le calzature: stivali pitonati con tacco in pelle bianco o bordeaux, sandali con zeppa portati con calze o calzini così come i mocassini. Per gli accessori: shoulderbag dalla forma classica ma in versione multicolor, secchielli in rafia e pelle, pellami esotici, cofanetti e valigie con il classico Monogramm Gucci con disegni floreali. Le sneaker diventano modelli casual-runner.
Leggi anche: