I partecipanti, rispetto all’ultima edizione, sono cresciuti: dalle 79 griffe del 2015 si passa alle 84 di quest’anno. Ma il calendario di Milano Moda Uomo, al via oggi con le sfilate di Ports e Dsquared2 (rispettivamente alle 19 e alle 20) e in programma fino al 21 giugno, da mesi fa discutere più per la qualità che per la quantità del turn over. La Camera Nazionale della Moda Italiana (CNMI) incassa sì il ritorno (con una presentazione) di Roberto Cavalli, ma si confronta con l’assenza di griffe del calibro di Bottega Veneta, Ermenegildo Zegna e Calvin Klein. Tra le novità di questa edizione ci sono brand del Far East e dell’area del Pacifico: Sunnei (Italia), Moto Guo (Malesia), Jun Li (Cina) e Strateas Carlucci (Australia). Mentre il Men’s Hub (nell’area ex Ansaldo) sarà il teatro per gli showroom di stilisti da tutto il mondo. Crafting the Future of Fashion è un tavolo di lavoro (21 giugno) in cui i big della moda discuteranno delle prospettive del settore, dalla riforma dei calendari alla sfida della sostenibilità. (rp)
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