Paris Fashion Week ultimo atto: tanta pelle per la proposta Uomo

Paris Fashion Week ultimo atto: tanta pelle per la proposta uomo

Parigi val bene una messa, forse. È questo il motto con cui potremmo riassumere quello che si è visto sulle passerelle maschili della Paris Fashion Week (in calendario dal 21 al 26 gennaio). Nessun debutto eclatante (nonostante il valzer di poltrone) e tante conferme. Da Rick Owens, che omaggia Concordia sulla Secchia, paese in provincia di Modena dove produce i suoi abiti, fino a Kim Jones, che per Dior Homme ha riletto i codici maschili pescando dagli archivi femminili. Tutti hanno provato ad esplorare strade poco battute, in cerca del cliente in più. Hermès, per esempio, ha raccontato la sensazione di sentirsi accolti attraverso gli abiti, puntando sulle emozioni. Jacquemus, invece, si è ispirato all’eleganza francese rivisitata nei volumi. Il risultato alla fine di questa sei giorni di sfilate è una proposta ampia che lascia spazio a tutti. In questo articolo ripercorriamo i momenti salienti.

I “Concordians” di Owens alla Paris Fashion Week

Per la nuova collezione lo stilista americano unisce il solito mistero in chiave dark con la sensualità. Il punto di partenza sono i viaggi a Concordia sulla Secchia dove Owens possiede una fabbrica e produce i suoi abiti. In passerella sfilano infatti scollature profonde, imbracature e pezzi di corda, camicie realizzate in coccodrillo sbiancato e gonne tagliate al laser. Ma il capitolo principale riguarda gli accessori in pelle, con cui Owens riesce a mettere in scena la sua narrazione. Un esempio? I famosi stivali gonfiabili, che per questa stagione ricopre di piume in pelle che si allungano sempre di più, montate su una maglia di anelli sempre in pelle che restituiscono il senso del movimento.

 

 

Dior Homme cala gli assi

Era la prima collezione da quando Kim Jones è solo il direttore creativo della linea uomo Dior (ha lasciato Fendi donna lo scorso novembre). E la reazione tanto attesa c’è stata. La nuova collezione, infatti, si ispira alla famosa linea H creata da Monsieur Dior. Jones la rilegge, indaga gli archivi femminili per riscrivere i codici maschili. Riporta in passerella la vita bassa, sceglie (anche) il bianco per l’uomo, esalta le gambe, mette in evidenza il corpo. Ogni abito esalta i dettagli, quasi come nelle collezioni couture e Jones bilancia eleganza, maestria sartoriale e anche un pizzico di sfrontatezza. Bluse di raso, bomber in pelle, blazer doppiopetto che si avvitano sul busto. Tutto enfatizza la silhouette maschile. Nota di merito per gli accessori in pelle (su tutti la Saddle Bag) che il designer modifica con l’aggiunta di pietre preziose.

Hermès va dritto al punto

Per questo autunno-inverno Véronique Nichanian, direttrice creativa della linea uomo Hermès, è partita dal concetto di indumento come casa, come strumento per sentirsi accolti e per abitare il tempo. Ecco che in passerella sfilano abiti che valorizzano il corpo. Tanto spazio alla proposta in pelle che coniuga eccellenza e innovazione. Dai trench neri e rossi fino alle camicie a collo altro – sempre in pelle – passando per i maglioni a righe e i borsoni, Hermès si proietta nel futuro guardando sempre al presente.

Jacquemus porta la moda in crociera

Sull’onda del successo planetario ritorna in calendario Jacquemus (la collezione è anche femminile). Il designer porta in passerella una proposta che genererà l’hype a cui è abituato. Lo dimostra il fatto che tutta la sfilata è stata ripresa solo da iPhone. La collezione è caratterizzata da linee geometriche che disegnano il corpo. Le proporzioni, invece, sono esagerate per creare silhouette architettoniche. Per gli uomini Jacquemus esagera le spalle e aggiunge un pizzico di casual ai completi. Per le donne sceglie righe e pois. (dc)

Immagini Rick Owens, Hermès, Dior

Leggi anche:

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×