Si conferma il trionfo della pelle anche sulle passerelle parigine, che domani chiuderanno ufficialmente il lungo mese dedicato alle sfilate internazionali. Dopo l’apertura dei défilé con New York, l’exploit londinese e il successo registrato con le grandi griffe italiane a Milano, anche la moda presentata nella capitale francese ha stupito per la presenza costante di preziosi pellami, modellati con originalità in stili diversi. Se ad aprire le sfilate all’ombra della Tour Eiffel era stato (il 27 settembre) l’esordio di Antony Vacarello da Saint Laurent con una collezione votata al total black quasi tutto in pelle, un mix di pelle e tessuto su abiti e gonne asimmetrici ha caratterizzato la sfilata di Loewe, “un’unione di futuro e passato, di tecnologia tessile con l’esperienza di una storica pelletteria artigianale”, come ha spiegato lo stilista J.W. Anderson. La pelle è stata mossa in morbide curve e volant su giacche, gonne e abiti da Emanuel Ungaro. Pieghe su gonne e abiti in pelle laminata ricamata sul catwalk di Guy Laroche e corti giubbini di pelle su abiti eleganti, proposti da Haider Ackermann e Lanvin (dove ha debuttato Bouchra Jarrar). Ormai un must della prossima stagione sono le cinture in pelle strette in vita, spesso a giro doppio, viste sulla passerella di Isabel Marant, come da Balmain, che ha fatto sfilare anche lunghi cappotti e abiti in pelle di rettile lucida o in morbido suede. Di pelle scamosciata sono poi gli abiti proposti da Chloé, le sahariane di Maison Margiela, mentre in pelle borchiata da occhielli di metallo sono le minigonne e i gilet sulla passerella di Elie Saab. A chiudere le fila tra i grandi nomi attesi a Parigi, è stato accolto da un bagno di applausi Pierpaolo Piccioli, per la prima volta direttore creativo unico della maison Valentino: “Un nuovo inizio”, come l’ha definito lo stilista, che ha visto accostare ai lunghi abiti plissé, cappotti in pelle lucida (nella foto), pelliccia in visone, oppure un top-fazzoletto di pelle nera. (mvg)
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