Dal Medioevo all’optical art. Dal Romanticismo al folk anni Settanta. Non si può certo dire che le sfilate femminili in corso a Parigi manchino di ispirazione e identità. Al contrario. Gli ultimi défile hanno portato in passerella tanti spunti differenti, caratterizzati, però, da un fil rouge comune: l’importanza dell’accessorio.
Bruno Sialelli da Lanvin ha immaginato un Medioevo naïf ponendo grande attenzione a borse (di tutte le dimensioni), stivali in pelle e sneaker con frange in pelle.
Da Rochas, Alessandro Dell’Acqua ha riportato il womenswear alle origini del marchio con una collezione austera e dai volumi fluttuanti e impalpabili, tra tailleur di lana bouclé da indossare con ballerine coperte di cristalli e ciondolini, passando poi per giacche e abiti in latex, giacche e gonne di piume nere e lunghi e sensuali cuissards.
La proposta di Maison Margiela, disegnata da John Galliano, è un inno al tema del genderless con uomini e donne issati su tacchi che indossano giacche-cappa, tailleur ampi sopra e avvitati nella parte sottostante e giacche-armatura in pelle.
Accenni anni ‘70 da Chloé, disegnata da Natacha Ramsay-Levi, che immagina un universo dove riferimenti equestri e navali si mescolano a citazioni alla cultura francese.
Virgil Abloh con Off-White riconferma il proprio genio creativo e commerciale. In scena una collezione giocata su motivi geometrici che mixa approccio sartoriale e sportswear. Volumi oversize nelle giacche, cappotti e pantaloni in palle, tante sneaker, ma anche décolleté in pelo.
Rick Owens non tradisce la vena concettuale e si ispira anche al designer americano Larry Legaspi, a cui è legata l’iconografia dei Kiss. Così la sfilata diventa una parata di look spaziali, giacche con le spalle strutturate, tute e pantaloni in pelle con tasconi in evidenza.
Oggi sono in programma gli show di Loewe, Balmain e Céline, mentre nel fine settimana sfileranno Hermès, Balenciaga, Valentino e Givenchy.