Tra Brexit e sfilate a pagamento: via alla London Fashion Week

Iniziano le sfilate di London Fashion Week

Secondo giro di giostra per le sfilate internazionali. Da oggi fino al 17 settembre va in scena London Fashion Week. L’edizione si presenta con un format del tutto inedito. Rivoluzionario, per certi versi. LFW, infatti, aprirà al pubblico pagante la maggior parte (87, per la precisione) dei suoi numerosi eventi. C’è grande attesa, quindi, per la presentazione delle collezioni estive 2020 di brand come Burberry, Victoria Beckham e Richard Quinn. Ma non mancheranno fashion show organizzati nelle boutique di Londra e installazioni artistiche immersive sparse per la metropoli.

Londra, città aperta
Oltre 66 marchi, 74 negozi e 170 eventi. Agli show (solitamente e strettamente) su invito potranno accedere anche i comuni mortali, acquistando un biglietto d’ingresso, compreso tra 135 e 245 sterline. Non solo: bsterà intercettare l’hashtag #LFW lungo le strade di Londra e nelle vetrine delle boutique per identificare chi prende parte alla City-Wide Celebration. È il programma di performance ed eventi organizzati in collaborazione con i principali rivenditori e con diversi brand ed istituzioni culturali. Qualche esempio? L’apertura della nuova boutique di Gabriela Hearst. Oppure, i workshops gratuiti di Mulberry. La griffe porta i suoi artigiani del Somerset nel flagship store di Regent Street.

Big ed emergenti
I nomi più attesi sono Alexa Chung, House of Holland, Self Portrait, Victoria Beckham e Simone Rocha. Lunedì 16 sarà la volta di JW Anderson, Richard Quinn, Julien Macdonald e Burberry. Le griffe avranno il loro spazio di visibilità nel centro nevralgico di LFW, The Store X, nell’iconico edificio 180 Strand (zona Blackfriars).

Tensioni e proteste
LFW si inserisce in un clima di tensione. Primo motivo: il delicato momento politico legato alla Brexit No Deal. Secondo: la minaccia di proteste da parte del collettivo ambientalista Extintion Rebellion. Il gruppo ha annunciato momenti di disturbo per portare l’attenzione sul ruolo del fashion system nel cambiamento climatico. Per intuire lo stato di allerta, va ricordato quanto accadde lo scorso aprile. Extinction Rebellion riuscì a “occupare” per una notte il Ponte di Waterloo, bloccando Parliament Square e causando disagi alla viabilità.

Art & the City
Grande novità saranno anche le installazioni artistiche. Dal labirinto ispirato ai lavori di M.C. Escher (creato Anya Hindmarch) alla mostra Mary Quant presso il Victoria & Albert Museum.

CONTENUTI PREMIUM

Scegli uno dei nostri piani di abbonamento

Vuoi ricevere la nostra newsletter?
iscriviti adesso
×