32 big siglano il Fashion Pact: l’abc della moda per il pianeta

Fashion Pact al G7 di Biarritz

Clima, biodiversità, oceani. Sono i tre obiettivi che si sono dati i 32 firmatari del Fashion Pact, il quadro d’intesa e d’azione per un’industria della moda sostenibile (il documento ufficiale e completo lo potete scaricare qui). Al documento, presentato durante il G7 di Biarritz (24-26 agosto), lavora dalla scorsa primavera François-Henry Pinault, CEO di Kering, che, su impulso del presidente francese François Macron, ha invocato la “coalizione dei grandi manager della moda per l’ambiente”.

I firmatari
Obiettivo dichiarato del Fashion Pact è arrivare a rappresentare almeno il 20% dell’industria globale, raccogliendo adesioni in maniera trasversale sia tra i segmenti (dal lusso al mass market) che tra gli attori della filiera (brand, retailer, fornitori e manifatturieri). Tra i 32 gruppi leader che hanno già sottoscritto il documento, ad esempio, ci sono esponenti dell’alto di gamma italiano (Salvatore Ferragamo, Prada, Armani e Moncler) e internazionale (Tapestry, CHANEL oltre la stessa Kering), dello sportswear (Nike e Adidas) e della grande distribuzione (Carrefour e Galeries Lafayette).

L’abc
Il Fashion Pact definisce, sulla base dell’iniziativa Science-Based Target, un vero e proprio abc delle priorità, dove alla prima lettera si trova il clima, alla seconda la biodiversità, alla terza gli oceani. E così i big dell’industria della moda si pongono l’obiettivo di scongiurare il riscaldamento globale grazie a un piano d’azione che entro il 2050 porti all’azzeramento delle emissioni gassose, a proteggere la biodiversità e gli habitat naturali e, infine, a tutelare gli oceani con iniziative come la riduzione dell’impiego di plastica monouso.

Il metodo
Individuare le sfide più importanti, “ma che siano concrete”, avere un approccio “visionario, ma praticabile”. È su queste direttrici che intendono muoversi i promotori del Fashion Pact, in un framework di iniziative che i gruppi possano intraprendere in maniera individuale o collettiva. Grande attenzione rivolta alla sostenibilità ambientale e sociale nell’approvvigionamento delle materie prime, pelle inclusa, con focus sui metodi di coltura e di allevamento. Il Fashion Pact, che parte dal riconoscimento dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite, si muove, dunque, per sostenere lo sviluppo di schemi di certificazione per le materie prime, per la tracciabilità dei materiali e dei processi, per la valorizzazione del benessere animale.

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