Entrata in carica il 1° febbraio e già al lavoro su quelli che, in una nota diffusa ieri, vengono definiti i “due temi che avranno priorità: investimenti programmati e bando pubblico per il nuovo impianto di trattamento dei fanghi”. La voce è quella di Andrea Pellizzari, consigliere delegato del depuratore vicentino Acque del Chiampo, che spiega in che modo, insieme alla rinnovata Consulta degli Utenti Industriali, si stanno sviluppando le attività che richiedono maggior tempestività nell’essere affrontate: “Sugli investimenti destinati al comparto industriale parliamo di importi consistenti, quasi 23 milioni di euro nel prossimo triennio destinati, per citare alcuni esempi, all’adeguamento dell’impianto di essiccamento, al potenziamento dell’impianto di abbattimento LOCAT, alla nuova vasca di ossidazione biologica, al nuovo impianto di ozonizzazione ed infine alla nuova vasca di omogeneizzazione”. Passo oltre: “Riguardo alle manifestazioni di interesse, sono state cinque quelle ricevute a seguito del nostro avviso esplorativo in merito al futuro impianto di trattamento delle circa 38.000 tonnellate annue di fanghi essiccati dei due depuratori della concia della Valle del Chiampo, segno di una positiva risposta da parte del mercato. Si tratta di un tema strategico, su cui Acque del Chiampo intende procedere speditamente costituendo una NewCo con un partner selezionato attraverso gara pubblica ed avente ad oggetto il nuovo impianto di trattamento fanghi, avvalendosi anche del finanziamento di 10 milioni di euro da parte del Ministero dell’ambiente e previsto nell’Accordo integrativo per la tutela delle risorse idriche Fratta – Gorzone”. Progetti di miglioramento continuo per una struttura su cui gravita un distretto, quello della valle del Chiampo, “in forte sviluppo – continua Pellizzari – che continua a crescere conquistando nuovi spazi di mercato in Italia e all’estero, mentre altri distretti sembrano faticare a stare al passo. Certo non possiamo riposare sugli allori. Qui abbiamo una sfida importante da cogliere: accompagnare la crescita del distretto. Negli ultimi 20 anni abbiamo investito oltre 50 milioni di euro, finanziati per oltre l’80% dalla tariffa di depurazione, in nuovi trattamenti, potenziamenti e ammodernamenti di varie sezioni dell’impianto di depurazione per consentire agli imprenditori di stare al passo con il mercato e garantire al contempo la sostenibilità ambientale del nostro territorio”. Ultimo passaggio, sulla Consulta: “Grazie ad essa, Acque del Chiampo può contare su referenti preparati ed espressione del territorio – conclude Pellizzari -, mentre gli imprenditori possono contare su un luogo di confronto e di condivisione assumendosi il compito di condividere le informazioni assunte con la categoria di cui sono espressione. Certo i nostri sensori non si fermano qui, associazioni di categoria e rappresentanze del mondo dei lavoratori sono altrettanto preziose interlocuzioni con cui ci continueremo a confrontare”
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