Sono le concerie Italia e Poletto le prime a ottenere il certificato di tracciabilità ICEC TS 412 per le pelli provenienti dall’Amazzonia brasiliana. L’Istituto di certificazione ha messo a punto lo schema con NWF (National Wildlife Federation), ente americano per la tutela dell’ambiente. “Le prime due certificazioni – spiega ICEC – sono state rilasciate insieme all’adozione di politiche pubbliche di approvvigionamento“. Queste includono requisiti specifici per le pelli di origine brasiliana a proposito di deforestazione e conversione degli habitat naturali.
Le concerie Italia e Poletto
A quali politiche fa riferimento ICEC? A quelle “basate sui criteri Deforestation and Conversion Free (DCFL) per le pelli semilavorate brasiliane – recita la stessa nota –. Sono documenti di ampio respiro che contestualizzano i requisiti specifici di approvvigionamento, illustrando le azioni specifiche da intraprendere per eliminare la deforestazione nelle supply chain delle pelli bovine”. ICEC e NWF hanno sviluppato “un sistema di valutazione completo” applicato per la prima volta, dicevamo, agli “schemi di approvvigionamento” di Conceria Italia e di Conceria Poletto.
L’impegno in Brasile
Lo strumento consente alle aziende di garantire la maggiore trasparenza possibile sulla filiera, fino agli allevamenti, che le collega al Paese sudamericano. Il processo di audit “obbliga i fornitori brasiliani delle concerie ad aderire a queste politiche”. Non solo: anche “a dimostrare di applicare le buone prassi necessarie per azzerare la circolazione di pelli provenienti da aree deforestate o convertite – conclude la nota –. Il processo incoraggia i fornitori brasiliani a integrare soluzioni di monitoraggio complete e strumenti di tracciabilità”.
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