Non è un caso se tra le sei raccomandazioni prioritarie affinché la zootecnia globale diventi “carbon neutral” la prima riguardi la necessità di un sistema condiviso di misurazione. Ne parliamo sul numero 3 – 2023 del mensile La Conceria: la “Misurazione” è l’unico vero strumento per dare concretezza agli sforzi verso la sostenibilità. È vero per l’industria della pelle e della moda, così come per quella della carne.
Le sei raccomandazioni
EIT Food è una divisione dell’European Institute of Innovation and Technology, organo dell’UE. In collaborazione con un ente di ricerca britannico, ha elaborato un piano di sei raccomandazione prioritarie per arrivare a una zootecnia a impatto zero. Un piano d’azione, detto in altri termini, affinché l’attività di allevamento dei ruminanti non immetta nell’ambiente più gas serra di quanto aiuti a intrappolare. Il primo passo, dicevamo, è la definizione di un sistema internazionale, standardizzato e condiviso, di misurazione delle emissioni gassose, di modo che si possa valutare ogni cambiamento o innovazione. Le altre cinque raccomandazioni, si legge su Food Navigator, vengono di conseguenza: ottimizzazione dell’età di conferimento al macello dei ruminanti per tagliare le emissioni di metano. Politiche premiali per gli sforzi degli allevatori. Rete di aziende virtuose dove fare ricerca, formazione e trasferimento delle competenze. Strategie di gestione del territorio. Approccio olistico al tema della “carbon sequestration”.
La priorità
Se avete sfogliato il sommario de La Conceria n. 3 – 2023, il discorso dell’EIT Food vi suonerà familiare. Noi affrontiamo il tema parlandone con imprenditori e consulenti della moda e della pelle: la “Misurazione” serve a valutare il processo di efficientamento dell’industria e, soprattutto, a sgamare chi pensa di cavarsela con il più comodo “greenwashing”.
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