Apple non ha intenzione di imparare dai propri errori. Già, perché da un lato FineWoven langue scontata su Amazon, mentre sul canale e-commerce diretto si sbarazza degli ultimissimi accessori. Dall’altro il gossip intorno a Cupertino non preannuncia un (comprensibile e ragionevole) ritorno alla pelle, ma l’insistenza sul percorso leather-free. Eppure, com’è che recita l’adagio? Errare è umano, perseverare è diabolico…
Una virtù: imparare dai propri errori
Come racconta The Verge, l’offerta di accessori in FineWoven è agli sgoccioli: sul sito si trovano gli ultimissimi gadget, poi sull’alternativa vegana alla pelle di Apple calerà per sempre la parola fine. Per chi si fosse perso i capitoli precedenti della storia, FineWoven è il tessuto annunciato in pompa magna dal brand della mela morsicata per rimpiazzare la pelle naturale, presto disprezzato dal pubblico per il prezzo irragionevole e le prestazioni scadenti. Apple ha da tempo deciso di disfarsene, quindi non sorprende che stia progressivamente andando a sparire dall’offerta. Sorprendono (negativamente) le anticipazioni dei blogger di area tech (in foto): a Cupertino sono decisi ad andare avanti con le alternative vegane. È vero che nel marketing si considera la coerenza una virtù e che, quindi, tornare indietro dopo 12 mesi dalla tanto strombazzata rivoluzione leather free sarebbe nella loro prospettiva un segnale di debolezza. Se, però, nel commercio è il cliente il giudice supremo, in Apple dovrebbero farsi due domande sui risultati di questa rivoluzione.
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