A sette mesi da una svolta “leather-free” stra-criticata e autolesionistica, Apple ha il coraggio di vantarsene con un nuovo video. Nel quale, oltretutto, ribadisce la fandonia che rinunciare alla pelle rappresenterebbe un favore all’ambiente: tutt’al più è vero il contrario. Salta all’occhio, però, che Apple il video per vantarsi di FineWoven, il tessuto col quale sostituisce la pelle, non l’ha fatto. Forse perché il viaggio del sedicente materiale green e premium, una roba che costa tanto e dura poco, è già al capolinea.
Ci vuole coraggio per vantarsi di FineWoven
La scelta di Apple di rinunciare alla pelle, ve lo abbiamo raccontato, è criticabile e autolesionistica. Criticabile perché, come purtroppo spesso accade, è ammantata di un valore green che non ha: sabotare (per così dire) l’industria conciaria non favorisce la sostenibilità, ma indebolisce un’attività circolare e favorisce quella petrolchimica. Autolesionistica perché sul mercato non esiste il vuoto e da settembre sono in tanti a fare business vendendo articoli in pelle ai clienti delusi di Apple. Tant’è che l’azienda di Cupertino, ancora impegnata a legittimare la mossa, non dedica immagini alla promozione di FineWoven. Per la stampa di settore, non è un caso, ma un indizio. I consumatori hanno grandemente biasimato le pessime performance del tessuto alternativo: forse si avvicina la sua archiviazione.
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