Lo scenario è chiaro. Da un lato c’è chi (tanti, spesso alla ribalta) vuole obbligare la moda a bandire pelle e pelliccia in nome di una superiorità tecnica e morale tutta da dimostrare. Dall’altro c’è chi, come LVMH, si basa sui fatti. E i fatti dicono che non esiste un’alternativa migliore dei materiali animali: per tanto chi intende stare sul mercato proponendo qualità è chiamato a investe nella filiera, non a inseguire gli slogan.
Chi vuole obbligare la moda
LVMH ha di recente tenuto a Parigi l’evento LIFE 360 per aggiornare il pubblico e gli stakeholder sui risultati del gruppo in termini di sostenibilità. È a margine di tale appuntamento che Antoine Arnault, figlio di Bernard e membro del board of directors di LVMH, ha parlato con Le Figaro. Quando l’intervistatore gli ha chiesto (domanda figlia dei tempi) come l’uso di pelle e pelliccia si concili con l’impegno green, Arnault ha risposto: “Non si tratta di smettere di lavorare certi materiali perché qualcuno ci vorrebbe obbligare a farlo. La pelle è un sottoprodotto dell’industria alimentare: ce ne sarà in ogni caso. Il giorno in cui sul mercato ci sarà un’alternativa di uguale qualità, altrettanto durevole e bella, la prenderemo in considerazione”.
La risposta concreta
Non è un caso che Arnault faccia riferimento alla presenza di chi vuole “obbligare” la moda a rinunciare alla pelle. Il paradosso è che una delle paladine dell’oltranzismo vegano ce l’ha in casa: Stella McCartney, di cui LVMH è azionista al 49% e che coinvolge in tante iniziative, inclusa LIFE 360. Tornando ai materiali animali, l’importante è che per l’imprenditore la risposta concreta rimanga investire in qualità e (non bandire per quieto vivere). “A proposito di pelliccia e pelli esotiche – dice l’imprenditore a Le Figaro – la domanda resta alta, forte. Per questo abbiamo deciso di andare avanti, assicurandoci le migliori condizioni in termini di benessere animale e tutela della biodiversità. Altrimenti il consumatore si rivolgerà ad altri che lavorano sicuramente peggio di noi”.
In foto a destra pelli della Conceria Masoni, di cui LVMH è socia
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