“La storia recente di Arzignano è anche la storia di questo impianto, perché questo distretto lavora da sempre con la logica circolare della filiera. Quello che le teorie economiche hanno predicato negli ultimi decenni, qui è realtà grazie alla lungimiranza degli amministratori e imprenditori degli anni ’60 e ’70, che hanno previsto quello che per i tempi era fantascienza”. Il depuratore di Arzignano spegne le sue prime 40 candeline. Oltre 500 le persone che ieri hanno visitato l’impianto di Acque del Chiampo, a dimostrazione del legame fra mondo produttivo e popolazione evidenziato dal consigliere delegato della società, Andrea Pellizzari. Quarant’anni ripercorsi anche da una mostra di foto e video che hanno raccontato l’espansione del depuratore, il quale si estende oggi su una superficie di 155.000 metri quadrati e conta 180 dipendenti. Nel corso della cerimonia di apertura dell’impianto al pubblico, Pellizzari ha ricordato il professor Antonio Boscardin, “antesignano dello spirito ambientalista, capace di coniugare esigenze di crescita e ambiente sano”. I cittadini hanno quindi visitato con tour di 30 minuti l’impianto e approfondito il modello tecnologico e le tecniche di trattamento, individuate come Best Practice nel BREF (Documento di riferimento per le migliori tecnologie disponibili per l’industria conciaria) dall’Unione Europea.
TRENDING