Stop al greenwashing. Il Parlamento Europeo approva la nuova direttiva. L’obiettivo è proteggere i consumatori dalle pratiche ingannevoli e aiutarli nelle scelte di acquisto. Per esempio, le aziende non potranno più usare indicazioni “se non supportate da prove concrete” come “rispettoso dell’ambiente”, “rispettoso degli animali”, “green/verde”. Oppure: “naturale”, “biodegradabile”, “a impatto climatico zero”, “eco”. La direttiva deve ora ricevere l’approvazione definitiva del Consiglio UE, poi verrà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale. Gli Stati membri avranno 2 anni per recepirla nella loro legislazione nazionale e renderla applicabile. Vediamo nel dettaglio la nuova direttiva.
Stop al greenwashing
Nel 2020, un sondaggio della Commissione Europea rilevò che oltre la metà delle dichiarazioni ambientali erano “vaghe, fuorvianti o infondate”. E il 40% “non era comprovato”. Da qui l’esigenza ad intervenire. Il 22 marzo 2023 la Commissione ha presentato una proposta di direttiva sulle dichiarazioni green. Il 17 gennaio 2024 il Parlamento europeo, con 593 voti a favore, 21 contrari e 14 astensioni, ha approvato la nuova direttiva. Tre gli obiettivi primari. Primo: vietare le dichiarazioni ambientali generiche. Secondo: proibire l’obsolescenza programmata. Terzo: garantire l’offerta di pezzi di ricambio e materiali di consumo anche non originali.
Punto per punto
Ecco, in sintesi, e punto per punto la nuova direttiva.
Sono vietate le dichiarazioni ambientali generiche se non comprovate da dati concreti e/o analisi, e le altre informazioni fuorvianti sui prodotti.
Le etichette di sostenibilità sui prodotti saranno autorizzate solo se basate su “schemi di certificazione approvati” o emessi da un’autorità pubblica, come un governo.
Sono vietate le affermazioni secondo cui un prodotto ha un impatto ambientale neutro, limitato o positivo sulla base di un sistema di compensazione (esempio: piantumazione di alberi).
Sono vietate le indicazioni sulla durata di un prodotto se non è effettivamente dimostrabile e sulla sua riparabilità quando non lo è.
Vietati anche gli inviti a sostituire i materiali di consumo (come le cartucce d’inchiostro delle stampanti) prima del necessario.
Le informazioni sulla garanzia del prodotto dovranno essere più visibili.
Infine, sarà creato un nuovo marchio armonizzato per dare maggiore risalto ai prodotti con un periodo di garanzia più esteso.
Una legge fondamentale
Per gli addetti ai lavori si tratta di una legge fondamentale che rappresenta un primo passo per debellare la pratica del greenwashing e fornire trasparenza ai consumatori. Ma è una legge che in sede di applicazione dovrà essere migliorata e implementata. (mv)
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