Si chiama ACQUA 360 e permette alle acque reflue civili di essere depurate e poi utilizzate dalle concerie nel processo di lavorazione. Il progetto è stato avviato nel Comprensorio toscano del Cuoio e proseguirà per tutto il 2018. Aquarno è tra i partner operativi insieme a Po.Te.Co (Polo Tecnologico Conciario), Laboratori Archa, DeltAcque e le concerie San Lorenzo, Settebello e Victoria. “Il riscontro più significativo sarà quello che avremo dalle aziende produttive: riguarderà la bontà commerciale del prodotto finito – spiega il direttore Aquarno, Nicola Andreanini (nel riquadro) -. L’acqua di recupero dovrà essere in grado di sostituire, senza alcun pregiudizio per l’articolistica aziendale, le acque attualmente emunte dal sottosuolo”. Nell’ambito del progetto, finanziato nel quadro del POR FESR Toscana 2014-2020, è stato realizzato un impianto pilota di depurazione e affinamento delle acque reflue civili. Obiettivo: produrre una quantità sufficiente di acqua di processo fornita alle 3 concerie coinvolte nel progetto. Al momento la sperimentazione è stata attivata con le aziende partner, ma tutte le concerie interessate possono chiedere di testare ACQUA 360.
TRENDING