Grande interesse. Altissima (e necessaria) volontà di confrontarsi per approfondire uno dei temi più caldi e di maggior importanza per concerie e utilizzatori finali: la tracciabilità della materia prima. Si è svolto ieri pomeriggio a Solofra un affollato e partecipato seminario organizzato da ICEC, l’Istituto di Certificazione della Qualità per l’Area Pelle, che sarà replicato anche negli altri distretti conciari italiani. Prima “rivelazione” emersa dall’evento: la presenza di un cliente di fascia alta tra i relatori, in questo caso Bottega Veneta, che ha permesso di avviare un dibattito utile, dinamico e condiviso, mettendo a confronto differenti visioni della tracciabilità (quella di un brand e quella dei fornitori) che, opportunamente, devono trovare un punto di incontro. Seconda “scoperta”: l’esigenza che la tracciabilità sia sottoposta a verifiche di terze parti, che garantiscano non solo altissima competenza, ma anche imparzialità di giudizio e riservatezza dei dati visionati. Sul tema ICEC ha presentato i suoi servizi, approfondendo gli schemi di riferimento per la tracciabilità delle pelli (ICEC TS410/412) e dei manufatti in pelle (ICEC TS414). Il workshop ha dato spazio anche ai contributi delle concerie Russo di Casandrino, Deviconcia e Vignola Nobile.
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