Economia circolare: Italia, Paese della pelle, prima in Europa

Economia circolare: Italia, Paese della pelle, prima in Europa

Riduzione dell’utilizzo delle risorse. Allungamento dell’utilizzo delle risorse. Utilizzo di materie prime rigenerative. Riutilizzo delle risorse. Analizzando l’indice delle performance di cinque Paesi europei sui pilastri dell’economia circolare, risulta che l’Italia è sul gradino più alto del podio. E per il terzo anno consecutivo. Al secondo e terzo posto si trovano Francia e Germania, mentre seguono Spagna e Polonia. Lo sostiene il terzo Rapporto nazionale sull’economia circolare in Italia 2021. Conducono lo studio: CEN (Circular Economy Network) ed ENEA.

Economia circolare

Il report, dicevamo, valuta “i risultati raggiunti nelle aree della produzione, del consumo, della gestione circolare dei rifiuti, degli investimenti e dell’occupazione nel riciclo, nella riparazione, nel riutilizzo”. Il successo italiano, spiegano gli autori della ricerca, non è solo una astratta onorificenza. Rappresenta la possibilità di raggiungere gli obiettivi posti da Next Generetion EU e l’impegno nel contrasto al cambiamento climatico. “La sfida più importante che abbiamo di fronte – afferma Edo Ronchi, presidente del CEN – è la definizione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il nuovo governo ha il compito di migliorare e completare l’attuale bozza. Occorre assegnare all’economia circolare un ruolo strategico nel Piano nazionale per la Transizione ecologica. Nella corsa verso un nuovo modello circolare il nostro Paese è tra i paesi leader in Europa, ma stiamo perdendo posizioni”.

 

 

Il Paese della pelle

Lo studio cofirmato da CEN ed ENEA tocca solo marginalmente la filiera della pelle. Ma non è un caso, aggiungiamo noi, se l’Italia primeggia nell’economia circolare quando è già leader continentale e mondiale dell’industria conciaria. La filiera della pelle, che raccoglie un sottoprodotto della zootecnia e lo trasforma in un materiale per il fashion e il design, rappresenta per definizione un’attività circolare tesa all’upcycling. E non è neanche un settore abituato a sedersi sugli allori. Come riporta annualmente il report di Sostenibilità di UNIC – Concerie Italiane, le aziende della filiera investono per ottimizzare i processi e divenire più green, con risultati concreti che ne fanno un’eccellenza internazionale.

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