Il calendario dell’edizione 2024 della Greenweek di Parma è ricco e trasversale. Operatori da comparti industriali diversi (food, auto, siderurgico e altro ancora) si confrontano sui passi verso la sostenibilità fatti, o da farsi. UNIC – Concerie Italiane partecipa alla giornata di lavori del 5 aprile per spiegare che in tal senso l’impegno della concia è fattivo. Non si ferma agli slogan, ma cerca le soluzioni. Si applica agli aspetti ambientali dell’attività manifatturiera, ma non trascura affatto quelli sociali. Si rivolge, insomma, all’ambiente e ai lavoratori.
L’impegno della concia
È Fulvia Bacchi, direttore generale di UNIC – Concerie Italiane, a presentare il settore al pubblico (che è generalista e, quindi, potrebbe non conoscere le specificità della pelle). E lo fa, dicevamo, con uno sguardo onnicomprensivo. Che parte dall’impegno storico, oseremmo dire, perché la concia italiana si è mossa sulla strada della sostenibilità prima che lo chiedessero mercato e normative. E che si concentra sulle correnti attività di implementazione e di divulgazione, come nel caso delle collaborazioni (o adozioni) con le scuole. Il settore ha bisogno che la sostenibilità sia anche economica nei rapporti di filiera. Ed è attento al proprio capitale umano, come dimostra l’ultimo rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. A proposito di ricambio generazionale, Bacchi (in foto, a destra, tra due relatori) riconosce che la concia soffre del pregiudizio sociale che molti hanno verso i cosiddetti lavori manuali. In questo si è trovata d’accordo con Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, che lamentava come il mestiere del casaro è “poco attrattivo” per i giovani. Ciononostante, UNIC e le aziende associate mantengono le porte aperte ai ragazzi e alle ragazze, così da prospettare loro un futuro nel settore.
La Greenweek di Parma
I panel della Greenweek di Parma, cominciata il 2 aprile con le visite in aziende virtuose, proseguono fino a domenica 7. A organizzare l’evento è Italypost in collaborazione, tra gli altri, con Fondazione Symbola. Di pelle si parla ancora con l’intervento di Viola Dalle Mese, direttore marketing di Conceria Montebello, durante l’incontro “La moda sostenibile è possibile, ma la rivoluzione deve partire dal basso”. (gz/rp)
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