Uno strumento a disposizione dei terzisti delle concerie per certificare la propria sostenibilità. Il tassello necessario perché l’intera supply chain della pelle possa qualificare le proprie best practice. Dal primo dicembre è attivo lo schema ICEC, l’ente di certificazione di riferimento dell’area pelle, da applicarsi ai fornitori delle concerie. Il protocollo rende possibile la loro qualifica sui temi della sostenibilità ambientale, sociale e della salute e sicurezza. Il progetto ICEC, condiviso con i brand e con la filiera, “è uno strumento facoltativo per la verifica della corretta gestione degli adempimenti legislativi sui temi citati”.
La sostenibilità dei terzisti
“È tutta la supply chain che viene coinvolta dai clienti a valle ad essere qualificata sui temi della sostenibilità – commenta Sabrina Frontini, direttore di ICEC –. Le certificazioni ufficiali sono già uno strumento ampiamente applicato dalle concerie. La qualifica riguarda adesso anche le aziende di secondo livello, come i terzisti. ICEC ha messo a punto lo schema per dare la possibilità di essere verificati in modo semplificato su tutti gli ambiti della sostenibilità, in particolare sulla gestione delle cogenze legislative. È un punto di partenza, comune a tutti gli schemi e modalità di qualifica. Vuole quindi essere uno strumento per iniziare un percorso semplificato e condiviso verso la sostenibilità anche da parte di aziende medie e piccole”.
I webinar
Il nuovo schema di certificazione sarà illustrato da ICEC il prossimo 27 gennaio. Dalle 16 alle 17:30 l’ente organizzerà il webinar dal titolo: “La qualifica dei terzisti delle concerie sulla sostenibilità ambientale, sociale, salute e sicurezza: requisiti e criteri di certificazione”. A proposito del calendario di ICEC, si segnala che il 20 gennaio (16:00-17:30) è in programma il convegno virtuale: “Lo standard UNI 11427: Le vere pelli ecologiche. Requisiti e criteri di certificazione”.
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