Qual è la “vera” pelle ecologica? La risposta non è scontata. O meglio: dovrebbe esserlo. Ma l’espressione, piegata da un marketing truffaldino verso altre interpretazioni, ha bisogno di chiarimenti. Dunque la vera pelle ecologica (o cuoio ecologico) è quella prodotta con ridotti impatti ambientali, con un certo tipo di concia, e verificata per la destinazione d’uso finale. ICEC, l’istituto di certificazione di riferimento per l’area pelle, ha già lanciato la certificazione di prodotto che avvalori l’uso corretto della terminologia. Come? Grazie a precisi parametri che la definiscono. Nel 2022 lo standard UNI 11427 è stato rinnovato e aggiornato. In occasione di Lineapelle 100, Sabrina Frontini (direttore ICEC, nella foto) e Aldo Cavezzali (responsabile certificazioni Ambientali ICEC) hanno spiegato presso il Green Theatre i contenuti applicativi per le concerie e per i clienti che vorranno apporre il marchio “eco leather” sui prodotti finiti.
La vera pelle ecologica
La certificazione UNI 11427:2022, lanciata per la prima volta nel 2015, rappresenta una tutela ulteriore sul legittimo utilizzo del termine “eco pelle”. Il paradosso è che, attualmente, usano moltissimo (e in maniera maliziosa) l’espressione i produttori di materiali alternativi. Quelli, cioè, che vogliono attribuire così (per evocazione nominale) ai loro tessuti sintetici, spalmati o derivati da scarti vegetali, le qualità della pelle (che ovviamente non hanno). Un raggiro di cui sono vittima i consumatori. E che è proibito per legge. I materiali che imitano la pelle non si possono definire cuoio o pelle. Lo stabilisce il Decreto Legislativo n. 68/2020.
Il nuovo standard UNI 11427:2022
La certificazione UNI 11427:2022 è applicabile a tutte le tipologie di pelle, purché derivino da scarti dell’industria zootecnica. Il prodotto oggetto di certificazione è una pelle finita. Gli indicatori devono essere calcolati includendo tutte le fasi del processo. Per ottenere la certificazione sono richiesti requisiti ecologici e di prodotto, Mentre l’attività dell’azienda è valutata secondo degli “indicatori ambientali” che esprimono gli impatti del processo e si riferiscono a tutto il ciclo di lavorazione. Vale a dire da grezzo a finito, incluse eventuali fasi svolte presso fornitori o terzisti. Quali sono gli indicatori? Consumo di acqua, energia, prodotti chimici, scarichi o emissioni in atmosfera, per fare qualche esempio.
Il nuovo logo
Un elemento di novità nell’aggiornamento della certificazione 2022 è la realizzazione di un logo. Si può essere utilizzare, previo accordo con l’ente certificazione, sui prodotti finiti realizzati con pelle o cuoio ecologici. “Il design del marchio è stato studiato perché fosse più chiaro e trasparente possibile, così come il certificato e gli indicatori finali – ha spiegato Frontini -. Questo perché la certificazione potesse essere compresa da un pubblico quanto più ampio. Acquisire così un valore aggiunto”. (mvg)
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