La collaborazione tra Borbonese con il consorzio di allevatori La Granda e la conceria LABA è un approdo. Permette di inserire nello sforzo per la sostenibilità del marchio un progetto a garanzia della filiera della pelle. Ma l’impegno di Borbonese non finisce qui, così come non si riduce a questo il ruolo della pelle. Lo ha spiegato il CEO Alessandro Pescara durante il terzo appuntamento del ciclo di webinar “Sulla nostra pelle. Dialoghi sulla bellezza”. Progetto, quest’ultimo, che fa parte del Master in Fashion Studies dell’Università La Sapienza, sostenuto da UNIC – Concerie Italiane, che lo organizza in collaborazione con il quotidiano Il Foglio.
Il ruolo della pelle
“Oggi tutti parlano di sostenibilità, ma l’argomento è più complesso di come molti lo rappresentano. Con il mio team – racconta Pescara – ci siamo impegnati in uno sforzo complessivo, che parte dalla cultura d’impresa e arriva al prodotto tramite il dialogo con i partner”. Già, perché nessuno è un’isola e i risultati green non si raggiungono da soli. “Abbiamo partecipato a convegni e riunioni. Ne abbiamo discusso con i nostri fornitori, perché non possiamo sapere tutto noi del brand, certi processi si possono affinare solo in sinergia con i supplier”. Borbonese, ci tiene a chiarire Pescara, ha voluto evitare in tutti i modi quelle scorciatoie derubricabili a “green washing”. L’obiettivo dell’azienda è un risultato “chiaro, certificato, in linea con i nostri costi, trasparente, condivisibile con il cliente”: perché il successo di operazioni del genere, per un marchio come Borbonese, passa dalla fiducia e dal riconoscimento del pubblico.
La filiera tracciata
A proposito del prodotto, Borbonese ha rivolto la propria attenzione a tre filiere: quella della pelle, quella del nylon e quella del canvas. “Ci siamo chiesti: esiste la pelle sostenibile – prosegue il CEO -? Certo che sì. L’impegno dell’azienda è lavorare con i fornitori per essere certo che l’intero percorso del materiale, inclusi l’impatto ambientale, il benessere degli animali e quello degli addetti, sia a regola d’arte”. In questa cornice si inserisce il progetto con il consorzio piemontese La Granda. “Lo hanno fondato nel 1996 e offre le migliori condizioni per l’allevamento dei bovini, dalla loro nutrizione al trattamento veterinario – conclude Pescara –. Il consorzio ci offre una fornitura di pellami che noi, prima di impiegare per le nostre collezioni, affidiamo alla conceria LABA”. Borbonese ottiene così una pelle tracciabile e di cui sa tutto.
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