Circolare per definizione, circolare da quotare. Sotto i riflettori finanziari c’è Sicit 2000, società di Arzignano che dal 1960, “attraverso un processo di idrolisi dei residui e dei rifiuti dell’industria conciaria, realizza un prodotto ad alto valore aggiunto destinato sia all’utilizzo in agricoltura (biostimolanti) che nell’industria del gesso (ritardanti)”. Un esempio di valorizzazione della matrice circolare dell’industria conciaria il cui CdA, venerdì scorso, ha approvato la “business combination” che le permetterà di accedere alla “quotazione sul listino AIM Italia”. Nel percorso sarà affiancata da SprintItaly, SPAC (Special Purpose Acquisition Company) promossa da PromoSprint Holding, società di investimento di cui sono soci Fineurop, Gerardo Braggiotti, Matteo Carlotti e Francesco Pintucci. Una decisione della quale, come si legge sul Giornale di Vicenza, il presidente Sicit (e vicepresidente UNIC – Concerie Italiane) Rino Mastrotto va “orgoglioso perché corona quasi 30 anni di gestione da parte dei conciatori del distretto di Arzignano”.
Sicit (che è stata tra le prime aziende al mondo a introdurre idrolizzati proteici di origine animale sul mercato dei biostimolanti) nel 2017 ha fatturato 53,9 milioni di euro, il 70% dei quali derivanti dall’export, e oltre alle sedi venete, possiede una filiale in Cina e una negli USA. “L’obiettivo dell’operazione – spiega una nota congiunta – è sostenere la strategia di sviluppo di Sicit sui mercati di competenza, che negli anni recenti hanno registrato tassi di crescita a due cifre. Il piano di sviluppo è finalizzato a rafforzare la leadership sul mercato attraverso un aumento della capacità produttiva in Italia e l’estensione della presenza geografica internazionale, ad esempio in Asia e nel continente americano. Il piano prevede in particolare l’avvio di un presidio in Sud America, nelle vicinanze di un locale polo conciario”.
Nel dettaglio, spiegano Sicit e SprintItaly, “è stato attribuito a Sicit un equity value di 160 milioni di euro”, “gli azionisti di SprintItaly, con un investimento di 100 milioni avranno inizialmente circa il 54% della Combined Entity (che potrà diventare il 60%). Le restanti risorse, per 50 milioni di euro, saranno distribuite agli azionisti di SprintItaly al netto dell’esborso per eventuali recessi connessi alla Business Combination. In particolare, 70 milioni saranno destinati all’acquisto di azioni Sicit di titolarità dell’azionista di controllo, Intesa Holding, mentre 30 milioni verranno destinati per rafforzare il capitale e finanziare il programma di crescita, in Italia e all’estero”. La previsione è che l’operazione possa essere completata entro la prossima estate.